Dalla Svezia, esattamente da Uppsala, arriva un’idea che fa discutere: un’app chiamata ScoutPark che permette di guadagnare segnalando le auto parcheggiate male. Il concetto è semplice: scatti una foto, invii la segnalazione e, se le autorità emettono una multa, ti arrivano 50 corone svedesi (circa 4 euro) direttamente sul conto. Per Erik Englud, Ceo di ScoutPark “L’obiettivo è quello di promuovere il rispetto delle regole, incentivando i cittadini a diventare una sorta di “controllori civici”. Un’idea che, almeno sulla carta, sembra funzionare per ridurre il caos urbano e disincentivare i parcheggi selvaggi.
L’app consente di segnalare diverse violazioni, (per ora solo in alcune zone di Uppsala ma l’azienda pare si voglia espandere anche oltre i confini della Svezia) come il parcheggio in zone vietate, l’occupazione di spazi riservati senza permesso, e la sosta in aree con disco orario senza averlo esposto. Per utilizzarla, bisogna avere almeno 16 anni, una tessera sanitaria e un numero di telefono svedese. Nonostante il suo potenziale, l’iniziativa non è priva di critiche. C’è chi teme che possa incentivare segnalazioni false o conflitti tra cittadini, alimentando una cultura della sorveglianza reciproca più che del senso civico.
In Italia, le violazioni di parcheggio sono un problema significativo. Nel 2023, sono state elevate circa 8,5 milioni di multe per infrazioni al Codice della Strada, con un aumento del 20,3% rispetto al 2022. Di queste, il 37,4% riguardava violazioni relative alla sosta, rendendole la causa principale delle sanzioni. A Milano, ad esempio, le multe per sosta vietata sono aumentate del 112% in un anno, generando circa 13 milioni di euro di entrate per il Comune. Inoltre, oltre 16 milioni di italiani hanno trovato la propria auto danneggiata dopo averla parcheggiata, con una spesa complessiva di oltre 13 miliardi di euro per le riparazioni. Se un’app come Scoutpark fosse introdotta in Italia, potrebbe aiutare a ridurre il numero di infrazioni e migliorare l’ordine nelle città, ma potrebbe anche sollevare dubbi sull’impatto sociale ed etico di trasformare i cittadini in controllori retribuiti.
Nel nostro contesto, dove il parcheggio creativo è quasi un’arte, sarebbe questa la soluzione giusta o l’inizio di una nuova serie di polemiche?