La domanda che si pongono da tempo gli italiani è “Se mi dicono che c’è la ripresa perché io non la vedo? Perché proprio io? Non sarà la solita ripresa per i fondelli?“. Il PIL è cresciuto dello 0.3%, ma anche per effetto dell’inserimento della droga e della prostituzione nel calcolo, Se nel 2016 inseriremo anche la corruzione e l’evasione saremo i primi in Europa (forse nel mondo!).
“Sei famiglie su dieci temono che un famigliare possa perdere il lavoro. Il 71% degli italiani prevede consumi in calo o invariati, il 47% con lo stipendio riesce solo a coprire le spese. Mentre l’Istat certifica l’uscita dell’Italia dalle recessione e alza le stime sulla crescita (drogata dall’inserimento di droga e prostituzione nel Pil, ndr), Confesercenti riporta che il 56% delle famiglie dichiara di avere una situazione finanziaria insoddisfacente e per il 14% il reddito mensile non basta per coprire le spese indispensabili.
La rilevazione trimestrale dell’associazione sulla Solidità economica percepita segna quota 55 punti, in crescita di due punti su dicembre. In merito alla propria situazione finanziaria, il 56% delle famiglie segnala una situazione di disagio, un 42% si dice insoddisfatto, un 14% del tutto insoddisfatto. Rimane al 44% – come a febbraio – la quota di italiani soddisfatti. Si rileva una forte polarizzazione sul fronte del reddito mensile: più della metà dei nuclei segnala una situazione difficile, un 47% afferma di riuscire appena a coprire le spese, senza potersi permettere altro ed un 14% si definisce povero ammettendo che il reddito familiare non basta per l’indispensabile. Le famiglie che dichiarano un reddito sufficiente a vivere sono il 38%. Mentre solo il 2% proclama di avere un reddito che permette di vivere agiatamente.
Per gli italiani la percezione della qualità della vita è insostenibile per il 21% delle famiglie, accettabile per il 34% degli intervistati e soddisfacente per il restante 45% del campione.” Fonte