“Per l’elezione dei membri della Corte Costituzionale e del Csm stiamo assistendo all’ennesima spartizione di potere fra Forza Italia e Partito Democratico. Il patto del Nazareno, evidentemente, contiene indicazioni chiare anche sull’occupazione di organi costituzionali, che dovrebbero essere super partes. Per capirlo basta scorrere la lista dei candidati scritti su un promemoria distribuito ad alcuni parlamentari: si tratta di personaggi già noti per aver occupato poltrone e posti di comando, uomini destinati a perpetuare il vecchio sistema di gestione del potere in mano ai partiti. Il Movimento 5 Stelle anche in questo caso si è distinto: ha chiesto alla Rete e ai cittadini di votare il proprio candidato e il prescelto è stato Alessio Zaccaria, professore delluniversità di Verona, figura estranea alla militanza politica: un profilo super partes come dovrebbe essere un membro del Csm. Il Pd sta facendo credere di voler sostenere il nostro candidato, ma non chi ha ricevuto più consensi dalla rete, cioè Zaccaria, ma quello che a loro fa più comodo: Nicola Colaianni, giunto al secondo posto nella consultazione on-line del M5S, in realtà una figura molto vicina al Pd. Docente di diritto ecclesiastico, magistrato fino alla fine degli anni Novanta, Colaianni è stato infatti parlamentare del Pds, ricoprendo anche il ruolo di autore della relazione conclusiva in commissione Stragi nella legislatura dal 1992 al 1994. Gli altri nomi indicati da maggioranza e Forza Italia sono un elenco di soliti noti:
– Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia, più volte sottosegretario indicato da Berlusconi (alla Salute e alla Giustizia). Si è battuta nella giunta per le elezioni del Senato contro la decadenza da parlamentare del cavaliere. E un avvocato.
– Laltro nome indicato dal centrodestra è Luigi Vitali, avvocato cassazionista pugliese, è stato sottosegretario alla Giustizia. Tristemente famoso perché fu lui a presentare il condono tombale che riguardava la non-punibilità per il reato di falso in bilancio.
– Renato Balduzzi, senatore di Scelta Civica, già ministro della Salute nel governo tecnico di Mario Monti: è un costituzionalista ed è stato consigliere giuridico per diversi ministeri.
– Antonio Leone, ex vicepresidente della Camera, è passato dalla militanza berlusconiana a quella alfaniana. Pugliese, prima di entrare in Parlamento faceva lavvocato di Cassazione.
– Teresa Bene, indicata dal Pd, è docente di diritto processuale all’università di Napoli.
Per la Corte Costituzionale la musica non cambia. Il patto Renzi-Berlusconi regge e dilaga inquinando vergognosamente anche l’organo di garanzia più delicato per il nostro sistema democratico.
Vogliono sporcare la Consulta con il nome di Luciano Violante, l’ex dalemiano che ha dato avvio alle larghe intese e che nel 2003 parlando alla Camera ha certificato l’impunità per Berlusconi sin dal 1994. Ora, alla Corte Costituzionale, cosa mai potrebbe garantire un uomo come Violante, emblema della vecchia politica degli inciuci e dei compromessi? L’altro è Antonio Catricalà, magistrato, viceministro allo Sviluppo Economico nel Governo Letta ma vicino a Forza Italia. Presidente dell’Antitrust – quindi della concorrenza e del mercato – dal 2005 al 2011, è stato Sottosegretario alla Presidenza del Governo Monti. Un uomo buono per tutte le stagioni e per tutti i partiti purché ricompensato con una poltrona di pregio.” M5S Camera e Senato
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