Aleksander Kubica di Amazon ha battuto Doug Strain di Google a Quantum Chess, ovvero, gli scacchi quantistici. Diciamo subito che il vincitore ha vinto facendo perdere tempo al suo avversario, perché se gli scacchi sono un gioco complesso, questa è una versione complessa degli scacchi.
Gli scacchi quantistici, tanto per capirci, sono una versione complessa degli scacchi tradizionali, in cui alcune regole della quantistica sono applicate al famoso gioco. Ad esempio, a differenza degli scacchi tradizionali, i pezzi possono essere posti in una sovrapposizione di due posizioni, il che significa che un pezzo può occupare più di una casella. A differenza dei pezzi degli scacchi nel gioco convenzionale in cui, ad esempio, un pedone è sempre un pedone, un pezzo degli scacchi quantistici è una sovrapposizione di “stati”, con ogni stato che rappresenta un diverso pezzo convenzionale.
“È come se stessi giocando in un multiverso, ma i diversi tabelloni sono collegati tra loro”, ha detto il fisico del Caltech Spiros Michalakis durante un live streaming su Twitch. “Rende stupidi gli scacchi 3D di Star Trek”, ha aggiunto.
A questo punto essere confusi è normale. Qualsiasi cosa quantistica è complicata e gli scacchi lo rendono ancor di più. Ma a cosa servono?
Il fondatore degli scacchi quantistici Chris Cantwell, di Quantum Realm Games, voleva capire se fosse possibile creare un modo per poter spiegare le meccaniche quantistiche in maniera semplice. In questo modo chiunque inizia a giocare comincia a comprendere i fenomeni quantistici.
Questo significa che il gioco deve essere giocato per essere compreso? Molto probabile. Tuttavia un dettaglio può venirci in aiuto. Per vincere agli scacchi quantistici, non basta fare un semplice scacco matto. Un giocatore deve effettuare una misurazione del suo avversario ed indovinare la posizione del re.
Ma si può sfruttare anche il tempo, ed è così che in questo primo torneo, Aleksander Kubica di Amazon ha battuto Doug Strain di Google facendogli finire il tempo.