2nd

Jun
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > ARCHIVIO 2012
24 views 5 mins 0 Comment

Il mestiere del sicario in Guatemala

beppegrillo.it - Luglio 3, 2012
Il mestiere del sicario in Guatemala
(11:30)

pp_youtube.png

Alessandro Di Battista dal Guatemala racconta la storia della comunita’ indigena La Primavera.

“Sono 400 le famiglie indigene poqomchies che vivono nella Primavera. La terra e’ ricca, in Alta Verapaz piove spesso, non fa troppo caldo e il caffè e i fagioli crescono senza problemi. E’ terra ambita, da decenni ettari di bosco richiamano l’interesse di imprese di legname. I contadini non hanno titoli di proprietà, molti neppure sanno cosa sono. Per loro la terra e’ come l’aria o l’acqua, e’ di Dio ed e’ Dio che decide di prestarla a chi ci e’ nato e a chi sa lavorarla senza esaurirne la ricchezza. Da alcuni mesi i titolari di un’impresa privata, la Madera Filitz Diaz Sociedad Anonima, accompagnati da uomini della sicurezza armati fino ai denti, ne rivendicano la proprietà. Hanno minacciato di morte i contadini, gli hanno detto di andarsene alla svelta, hanno distrutto parte delle loro piantagioni di caffè. Ma nonostante le intimidazioni i contadini sono ancora lì perché il legame che le popolazioni indigene guatemalteche hanno con la terra e’ più forte della paura.
Secondo la cosmo-visione maya l’uomo discende dal mais, nasce dalla terra ed e’ su quella stessa terra che deve morire per poterla rigenerare. Il 26 gennaio scorso Sebastian Xona e Petrona Moran Suc sono stati ammazzati. Erano i due vecchietti della comunità, lui un cieco di 82 anni, lei una signora con i palmi duri a forza di cucinare tortillas sul fuoco. Gli hanno legato mani e piedi, li hanno imbavagliati, li hanno torturati, a lei hanno spaccato la testa con la pietra con cui si macina il mais, lui l’hanno sgozzato e gli hanno infilato una pannocchia nel collo. La loro casa era poverissima, c’era un’amaca, qualche attrezzo, un barattolo di caffè solubile e della legna per il fuoco. Erano la memoria storica della comunità, i più anziani della Primavera. La comunità indigena e’ convinta che siano stati gli uomini dell’impresa o comunque gente riconducibile ad essa, ma non si hanno prove. I sicari sono entrati di notte, nessuno ha visto né sentito. In Guatemala, povertà dilagante, latifondo, abbandono del campo e diffusione di armi hanno creato il terreno fertile per la nascita della piaga degli ultimi anni: il sicariato.
Sale il costo del riso, dello zucchero, della farina, l’unica cosa che scende e’ il prezzo della morte. Due anni fa per far uccidere qualcuno occorrevano 100 quetzales (10 euro), oggi ne bastano 50. Si uccide per entrare in una banda, per colpire un gruppo di cittadini che non vuole una miniera d’oro a cielo aperto davanti casa, per risolvere conflitti sentimentali. Si ammazza per cacciare un contadino da una terra che non gli appartiene legalmente ma che lavora da decenni, 213 anni nel caso della Primavera. Ma cosa conta di più, il diritto alla proprietà o quello alla vita? L’impunita totale (il 98% dei casi di omicidio resta irrisolto nel Paese) toglie gli ultimi scrupoli a chi vuole guadagnare denaro facile, denaro sicuro, più sicuro di quello ottenuto zappando la terra. E’ più pericoloso fare il contadino che essere un sicario in Guatemala.
Il caso della Primavera non e’ isolato, decine di imprese o gruppi di potere utilizzano gli assassini a basso costo per mutilare la lotta in difesa del territorio. Sfrattare comunità indigene dalle loro terre e ammazzare quel contadino che non abbassa la testa e’ una prassi da 500 anni in Centro-America. Cambiano soltanto modalità e attori. I primi a farlo furono i Conquistadores, poi i militari, ora le imprese, multinazionali e non, che utilizzano gli uomini della sicurezza privata, macabra forma di legalizzazione del sicariato, per intimidire, uccidere, torturare e indebolire la lotta popolare. L’unica differenza oggi e’ la Rete. Oggi quei contadini mai intervistati prima d’ora possono parlare ed essere ascoltati in Italia, in Guatemala, nel mondo intero. Circondati da ingiustizie questa e’ pur sempre una grande speranza.”

Segui Alessandro Di Battista su Twitter

PRECEDENTE

Passaparola – Un Paese senza verita’ – Antonio Ingroia

SUCCESSIVO

Non nominare il nome di Passera invano
Altri articoli
Febbraio 20, 2012
La sete della Cina
Agosto 29, 2012
Domande perdute nel vento
Luglio 9, 2012
Passaparola – Delitto imperfetto – Salvatore Borsellino
Aprile 10, 2012
Beppe Grillo a Lecce, integrale
Comments are closed.

Cervelli

Socievoli, solari e determinati, ma anche rassegnati. Ecco la Wave Generation
Giu 2, 2023
Non riusciamo a spendere i soldi del Pnrr? Ho una proposta: diamoli a Toninelli!
Giu 1, 2023

Terra Futura

Qwant, il motore di ricerca che non sa niente di te
Mag 30, 2023
Economia Circolare al palo: il mondo riusa e ricicla di meno
Mag 28, 2023

Io Grido

I Re Magi esistono a Pegli!
Mag 11, 2023
Accumulatori seriali
Mag 10, 2023
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

BEPPEGRILLO.IT

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2023 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com