Progettato dalla startup coreana Neofect, il sistema NeoMano è composto da tre parti e può ridare speranza a chi ha perso un arto. É una protesi che aiuta a svolgere le attività quotidiane di base a chi manca un arto.
Prima di tutto, c’è un guanto motorizzato che copre il pollice e le prime due dita della mano interessata. Questo guanto è cablato su un power pack, che a sua volta è attaccato ad una fascia regolabile che viene indossata sull’avambraccio.
Infine, c’è un telecomando Bluetooth che può essere tenuto nell’altra mano, posizionato su una superficie come un desktop o montato sulla parte superiore del braccio usando un’altra banda.
Quando gli utenti desiderano afferrare un oggetto, devono semplicemente premere il pulsante “Impugnatura” sul telecomando. In questo modo si attiva il motore del guanto, che avvolge i due fili che corrono lungo la parte inferiore delle dita del guanto. Questo applica una tensione alle dita, facendole chiudere attorno all’oggetto bersaglio. Più a lungo si tiene premuto il pulsante, più stretta diventa la presa. Una successiva pressione del pulsante “Rilascio” del telecomando rilascia i fili.
Secondo la società, il sistema consente agli utenti di eseguire attività come bere bicchieri d’acqua, afferrare coltelli, forchette e cucchiai, lavarsi i denti e girare le maniglie. Quando è necessario pulire il guanto, è possibile rimuovere facilmente l’unità motore collegata magneticamente.
Il sistema è volutamente semplice, poco costoso e accessibile veramente a tutti, in tutte le parti del mondo. Le persone senza un arto sono davvero tante e non tutte possono permettersi protesi costose, protesi che solo ora cominciano a funzionare bene, ma che comunque non solo facilmente reperibili.
Per dare qualche numero delle persone coinvolte, pensate che solo nel 2017 sono oltre 10mila i bambini che sono rimasti mutilati a causa dei conflitti o delle condizioni di vita.