“Gli ascolti dei talk show sono in picchiata, siamo saturi, gli Italiani stanno smettendo di guardarli e non lo dico io ma Santoro e soprattutto lo dicono i dati d’ascolto. Scrive Iacoboni su La Stampa: “…proprio Santoro l’aveva posta per lettera, annunciando che questa sarà lultima stagione di Servizio Pubblico. «Non condivido la scelta di riempire allinverosimile la programmazione di trasmissioni dapprofondimento, i cosiddetti talk», dice. «Ma loverdose dei talk non mette soltanto a nudo la stanchezza di un genere», anzi, per certi versi «nasconde limpoverimento progressivo della tv che è seguito al quasi monopolio del ventennio berlusconiano, limpoverimento del nostro sistema industriale, limpoverimento della nostra democrazia, limpoverimento culturale dei grandi editori e più in generale della nostra classe dirigente» (fonte)
E’ proprio così. Insieme a Santoro altri stanno facendo flop. Le larghe intese hanno smontato la finta opposizione tra PD e PDL e anche il teatrino televisivo che ci girava intorno.
Ballarò precipita dall’11% circa al 6% circa in una settimana , ha perso un milione di spettatori circa …e meno male che il dg Rai Gubitosi e il direttore di rete Vianello, ci avevano scommesso tutto…dovrebbero andarsene adesso, portandosi via il noioso Giannini.
Agorà, L’aria che Tira, stanno mediamente tra i 250mila e i 300mila spettatori, meno fanno Omnibus e Coffe Break mediamente sotto i 200mila mentre Piazza Pulita e La Gabbia, Quinta Colonna, Virus, Matrix sono in una fascia tra i 700mila spettatori e il milione
Programmi e talk come Porta a Porta, Otto ½ , Che Fuori Tempo che fa, Servizio Pubblico parlano normalmente a un massimo di 2 milioni circa di cittadini.
E tutti gli altri spettatori? I talk saranno proprio i programmi giusti per informare gli Italiani?
Evidentemente no, attualmente ciò che entra veramente in quasi tutte le case, è il telegiornale.
Il Tg1 si rivolge a 5 milioni di Italiani circa, il Tg2 e il Tg3 a 2-3 milioni circa. Ecco perchè è importante lavorare in primis per avere l’informazione del servizio pubblico, indipendente e imparziale perchè è qui che si formano un’opinione politica gran parte degli Italiani.
E’ qui che vanno impegnate le energie.
Gli Italiani si stanno stancando dei talk ed è ora di fargli cambiare punto di vista. E’ il momento giusto per persuaderli ad abbandonare il doping di questi vecchi programmi e rivolgere la loro curiosità altrove. Alla rete, a fonti di informazioni alternative e aiutarli a un consumo d’informazione più critico.
E’ faticoso lo so, sembra utopistico? Pochissimi anni fa lo sembrava anche avere un movimento di cittadini nei comuni, nei consigli regionali, in Parlamento e in Europa eppure…
PS Mio padre ha 83 anni, ha un account su facebook, posta foto, scrive note, le condivide, usa le mail, le chat, naviga e s’informa sul web. Se diamo una mano a chi non sa usare internet, a cominciare da chi conosciamo , da chi ci sta vicino, gli cambiamo la vita e la cambiamo anche a noi.” Alberto Airola – M5S, commissione di Vigilanza RAI
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