Il ventriloquo Berlusconi con Renzie il burattino
“Non sono stato io!” biascica Renzi dopo essere stato beccato ancora una volta nel talamo delle larghe intese insieme al suo amato Silvio. Non sono stato io e, comunque, l’articolo 19 bis del decreto legislativo sui rapporti tra fisco e contribuente, che sostanzialmente depenalizza le evasioni sull’imponibile di iva o imposte sui redditi non superiori al 3%, e rimette in sella il Cavaliere sanando la sua condanna, è stato piazzato lì a sua insaputa.
Eppure quel’articoletto non c’era nel testo uscito dal ministero dell’Economia e arrivato sul tavolo del consiglio dei ministri il 24 dicembre. Chi è stato, dunque, a piazzare questo mega regalo natalizio per i grandi evasori, Berlusconi in testa?
Di sicuro la modifica non può essere sfuggita all’occhio vigile di Antonella Manzione, ex capo dei vigili di Firenze ai tempi in cui Renzie era sindaco della città e da lui portata a Roma per guidare il dipartimento affari giuridici della Presidenza del Consiglio. Anzi, invece di tirare fuori fischietto e paletta, sembra proprio che la Manzione ci abbia proprio messo lo zampino (sempre all’insaputa del suo capo) nella realizzazione di questa norma.
Renzi ha provato a giustificarsi dichiarando che una nuova legge non potrebbe consentire di cancellare una condanna passata in giudicato, ma la realtà è che l’articolo 19 bis è una furbata che consentirebbe di annullare i 4 anni inflitti a Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset. Estinto il reato penale, per Silvio si schiuderebbero le porte del ritorno in politica. Così il loro amore potrebbe finalmente uscire dalle segrete stanze del Nazareno ed essere dichiarato alla luce del sole.
Se ci fosse ancora qualcuno che si chiede perché il governo ha bloccato la legge sul conflitto d’interessi alla Camera, o quella sull’anticorruzione al Senato e fatto regali alle concessionarie (tra cui Mediaset), la risposta adesso viene servita su un piatto d’argento.
Perché Renzi è Berlusconi, e viceversa.” M5S Parlamento