“Ho appena finito di leggere tutto il resoconto della riunione del pericoloso gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle in prima pagina su tutti i giornali italiani. Ringrazio questi fantastici giornalisti italiani che mi danno delle informazioni così dettagliate. Se fossi stato presente credo avrei sentito meno di ciò che c’era scritto. Non ero in riunione perché stavo cercando di portare la nostra proposta al meeting del Club Bilderberg qui a Copenaghen. Una proposta contro il conflitto d’interessi, l’ingerenza delle lobby sulla politica, la prevalenza degli interessi dei banchieri e della finanza su quelli dei cittadini. Ma mi rendo conto che è più interessante il nostro meeting che quello dei 120-150 uomini più influenti del pianeta qui al Marriott della capitale danese. Stasera abbiamo provato con tutti i modi leciti e democratici a consegnare il nostro scritto. Ho anche interpellato la stampa italiana presente qui al meeting Bilderberg, presente non per raccontare qualcosa a noi cittadini sia chiaro (quindi a fare il loro lavoro), ma come meritevoli invitati ovviamente. Ho contattato telefonicamente Monica Maggioni di RaiNews che abbiamo visto anche entrare con una bella auto blu oltre le transenne e il cordone di sicurezza. Non mi ha risposto. Chissà perché. Eppure i giornalisti ci cercano in lungo e il largo per raccogliere commenti sulla fondamentale “autocritica”. Così le ho inviato un sms che riporto qui sotto. Mi rendo conto che è da pazzi complottisti continuare a parlare di conflitto d’interessi, strategia della tensione, di riunioni tra membri del governo, banchieri e capitani delle più grandi multinazionali del mondo (protetti anche dai cecchini che presidiavano adeguatamente il tetto del luogo dell’incontro)…meglio infatti focalizzare sulle riunioni di quei pericolosi sfascisti del Movimento 5 Stelle. Meglio fare le pulci a loro invece di chi decide le cose veramente. E, vi prego, ignorate adeguatamente questo post. Anzi, questo messaggio non esiste.” Carlo Sibilia
PS: grazie a quei pochi giornalisti americani che, appena arrivati, ci hanno seppellito di domande pieni di curiosità.
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