“I Vigili del Fuoco che durante l’emergenza terremoto hanno svolto il loro fondamentale lavoro, non risparmiandosi di fare straordinari come la situazione richiedeva, dovranno tirare la cinghia ed essere clementi nei confronti dello Stato che non può pagarli. Mentre sentiamo fare grandi promesse di governo su finanziamenti vari, contemporaneamente si chiede a un Corpo garante della nostra incolumità, di accontentarsi (per adesso) della metà della retribuzione scaturente dagli straordinari effettuati circa un anno fa in occasione del fenomeno sismico che ha coinvolto la nostra Regione, a fronte di uno stipendio misero. Persone che lavorano 40 ore settimanali per una paga pari a circa 1.200 euro: nel resto d’Europa la busta paga media si aggira, invece, trai 2.500 e i 3.000 euro. Hanno turni di 12 ore, diurni e notturni. Non ci sono feste che tengano, il servizio di soccorso va garantito sempre. Come se non bastasse vanno in pensione a 65 anni nonostante facciano un lavoro logorante e rischioso. Il 27 febbraio in assemblea regionale è stata approvata all’unanimità una risoluzione a firma anche dal MoVimento 5 Stelle che chiedeva la liquidazione degli straordinari maturati dal personale dei vigili del fuoco nel periodo di emergenza dovuta al sisma. Ora si apprende che la Protezione Civile ha si disposto la liquidazione, ma solo del 50% delle spettanze. Continueremo ad incalzare la Giunta regionale affinché sia liquidato l’intero importo dovuto in tempi brevi. I parlamentari al Senato Michela Montevecchi, Maria Mussini, Adele Gambaro, Elisa Bulgarelli sono già pronte per presentare una interrogazione ai ministri competenti. È vergognoso per la nostra Regione, e per tutta l’Italia, il ritardo dei pagamenti ai fornitori e ancora più vergognoso che si chieda credito a dei lavoratori che percepiscono stipendi al di sotto del limite minimo.” M5S Emilia Romagna
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