“Stiamo assistendo alla fase finale della grave malattia che ha colpito la democrazia nel nostro paese. Non che negli altri paesi sia messa molto meglio, ma da noi sta veramente esalando gli ultimi respiri. Gruppi di potere (mafie, logge, finanza) hanno ormai il controllo del Paese, che esercitano attraverso prestanome politici ed istituzionali: semplici pr con nessuna possibilità di decidere nulla, ma solo di eseguire.
Il piano di rinascita di Gelli è ormai compiuto, e quel che resta della struttura democratica del paese è ormai un guscio vuoto, un sepolcro imbiancato male. Assistiamo giorno dopo giorno alla caduta della maschera di questa nuova forma di dittatura politicamente corretta, tenuta in piedi dalla disinformazione di massa, sotto la quale cominciano a mostrarsi i lineamenti di un mostro. Io non avevo capito che la legge Severino avesse di fatto depenalizzato la concussione, che sarebbe invece un reato molto grave e molto pericoloso. Basterà concutere senza costrizione esplicita, alla mafiosa per intenderci (gentile funzionario potrebbe per favore eseguire questa mia richiesta? In famiglia tutto bene? La carriera? La sua bella bambina?). Forse fino a ieri non era chiaro neppure alla stampa indipendente, ormai confinata nelle riserve. Ora chi ha capito cosa sta succedendo deve secondo me prendere posizione netta a favore dell’unico movimento politico che cerca disperatamente di salvare la democrazia, senza più cerchiobottare, e cominciare a chiedersi cosa fare di concreto per vendere cara la pelle”.
Fabrizio C.
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