Il pararaculo attacca la partitocrazia, ma candida il figlio a consigliere regionale.
Il paraculo ti spiega che la prescrizione per Penati è diversa e i soldi il partito non li ha mai visti.
Il paraculo fa riferimenti storici, da Waterloo alla Westfalia, a un pubblico di paraculi ciellini invece di chiedere scusa dopo dieci anni di gestione fallimentare dell’economia del Paese.
Il paraculo raccoglie firme per cancellare la legge porcellum dopo non aver mosso un dito in due anni di governo, ogni riferimento a Prodi non è casuale.
Il paraculo si tiene ben stretti la pensione parlamentare, i finanziamenti pubblici da un miliardo di euro, ma chiede sacrifici (necessari…) al Paese.
Il paraculo critica ogni manovra del Governo, ma poi la vota.
Il paraculo vorrebbe abolire lo Scudo Fiscale che il suo partito ha contribuito a far diventare legge.
Il paraculo ha voluto lui l’acqua pubblica, ma solo dopo che è passato il referendum.
Il paraculo vuole abolire le province mentre candida consiglieri provinciali in tutta Italia.
Il paraculo non vuole l’EXPO 2015, ma poi deve farlo per evitare una brutta figura.
Il paraculo paga i giornalisti paraculi attraverso i finanziamenti all’editoria per poter dire paraculate dalla mattina alla sera senza uno straccio di domanda.
Il paraculo proibisce i Pacs e poi va a troie.
Il paraculo è solo chiacchiere e distintivo, ma quel distintivo nessuno glielo ha dato. Il Parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale. Formigoni e Errani sono presidenti di Regione illegittimi per aver superato due legislature consecutive.
Il paraculo vive grazie all’assenza di memoria dell’italiano, può dire ciò che vuole, sicuro che domani ogni parola sarà dimenticata. Solo un popolo senza memoria e senza dignità può essere governato a lungo da dei paraculi. Noi siamo quel popolo.
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