La plastica si è sempre fatta a partire dai combustibili fossili, ma ora tutto potrebbe cambiare.
Nuove ricerche dell’Università del Nebraska stanno per mandare in fumo un’intera epoca. Grazie all’anidride carbonica.
La combustione di combustibili fossili produce ogni giorno anidride carbonica nell’atmosfera, con danni sulla salute e sull’inquinamento incredibili.
L’anidride carbonica nell’aria è passata da 280 parti per milione nell’era preindustriale a circa 410 PPM oggi. Questa tendenza, combinata con l’offerta limitata di combustibili fossili, ha spinto i ricercatori a esplorare metodi per produrre plastica da CO2 piuttosto che petrolio o gas naturale.
Questa tecnica ha alla base un catalizzatore che può raddoppiare la quantità di anidride carbonica convertita in etilene, un componente essenziale della plastica più comune del mondo, il polietilene.
Certamente non è il materiale più green del mondo, ma secondo gli scienziati potrebbe almeno trasformare la CO2 in qualcosa di utile, destinandolo ad altre applicazioni e diminuendo la richiesta di plastica sul mercato.
Tutto questo è stato possibile grazie ad una particolare attrezzatura. L’innovativa apparecchiatura ha permesso di studiare questo catalizzatore che permette la trasformazione.
Non era mai stato fatto prima.
Ma a cosa serve in sostanza questo catalizzatore? Permette la reazione di riduzione della CO2, così da poterla convertire in altre sostanze ogni volta che viene colpita da corrente elettrica.
Ora si tratta di migliorare il processo e massimizzare la quantità di etilene prodotta e minimizzare i prodotti di scarto.
Vediamo cosa ci riserva il futuro.