di Kevin Kelly – Non so voi, ma non ho ancora ben capito cosa la tecnologia significhi nella mia vita. Dovremmo sempre essere a favore della tecnologia o dovremmo esserne diffidenti?
Il fatto è che non sono nemmeno sicuro che sappiamo cosa sia la tecnologia.
lan Kay dice che la tecnologia è qualsiasi cosa che sia stata inventata dopo la tua nascita. Danny Hillis ha questa definizione: Tecnologia è tutto ciò che non funziona ancora perfettamente. Definizione che, a mio avviso, entra un po’ nel merito della nostra idea attuale di tecnologia. Ma ero interessato ad un’altra definizione di tecnologia. Una definizione che tornasse a qualcosa di più fondamentale. Qualcosa di più profondo. E mentre mi sforzavo di capirla, ho trovato un modo di inquadrare la domanda che mi sembrava funzionare. La domanda che mi venne in mente era questa: “Cosa vuole la tecnologia?” E con essa, non intendo chiedere se vuole cioccolato o vaniglia. Ma intendo chiedere quali sono i suoi trend e inclinazioni intrinseci? Quali sono le sue tendenze nel tempo? Una tendenza è l’aumento di tecnologia nella nostra vita. Ma è vero? Qualche tempo fa ho dato a mia figlia un contatore e le ho dato il compito di contare il numero di specie tecnologiche nella nostra casa. E ha contato 6,000 diverse specie di prodotti. Ho fatto un po’ di ricerche e ho scoperto che il Re d’Inghilterra, Enrico VIII, aveva solo circa 7,000 oggetti nella sua abitazione. Ed era il Re d’Inghilterra, e quella cifra rappresentava l’intera ricchezza del Regno Unito all’epoca.
Un’altra tendenza verso cui ci stiamo dirigendo sono le macchine globali. É la tecnologia circondata solo da altre tecnologie. La maggior parte delle macchine entrerà in contatto solo con altra tecnologia e non con una non-tecnologia e nemmeno con la vita. Ma quello su cui mi voglio concentrare è che i principali trend nell’evoluzione tecnologica sono in realtà gli stessi dell’evoluzione biologica. Le stesse spinte che vediamo verso l’ubiquità, la diversità, la socializzazione, la complessità.
Questa forse non è una grande sorpresa perché se mappiamo, per esempio, l’evoluzione delle armature, potremmo addirittura seguire un certo tipo di albero evoluzionistico. Suggerisco, infatti, che la tecnologia sia il settimo regno della vita. Che le sue operazioni ed il suo modo di funzionare siano così simili che possiamo considerarla come un settimo regno. Ma c’è una differenza. Niles Eldredge ha sviluppato insieme a Stephen Jay Gould, la teoria degli equilibri punteggiati. E in parallelo, colleziona cornette telefoniche. Ha una delle collezioni più grandi al mondo, circa 500. E ha deciso di trattarle come se fossero trilobiti, o lumache, e di farne un’analisi morfologica per provare a derivarne la loro storia genealogica nel tempo. Durante questo lavoro, Niles notò una cosa. Tracciando l’evoluzione delle cornette, si accorse che doveva mantenere indicato le parentele con i tipi di cornetta che non vengono più fabbricate. Ciò non accade in biologia. Quando qualcosa si estingue, non puoi averla come tuo parente. Così ho preso il grande catalogo Montgomery Ward del 1895 e ho scelto una pagina a caso e mi son detto, quante di queste cose sono ancora prodotte? E non come pezzi di antiquariato. E la risposta è: tutte. Tutte sono ancora in produzione. Quindi abbiamo smerigliatrici di grano, ma anche aratri, ventilatori da mulino, tutte queste cose. E non sono, lo ripeto, pezzi di antiquariato. Sono cose che puoi ordinare. Puoi andare sul web ed acquistarle ora, nuove di zecca.
Quindi in un certo senso le tecnologie non muoiono. Infatti puoi comprare, per 50 dollari, un coltello dell’età della pietra fatto esattamente nel modo in cui venivano fabbricati 10,000 anni fa. Infatti, ciò che è importante è che quest’informazione non è mai in realtà morta. Ha continuato ad esistere tutto questo tempo. Anche quando proviamo a sbarazzarci di una tecnologia, è molto difficile. Abbiamo tutti sentito parlare degli Amish che rinunciano alle macchine. Sono andato e ho preso gli esempi storici in cui ci sono state delle misure proibizionistiche sulla tecnologia, e poi ho provato a capire quando le tecnologie sono ritornate, perché sono sempre riuscite a ritornare. E avviene che il periodo di tempo, la durata in cui venivano dichiarate fuorilegge e proibite è diminuita nel tempo. E ho scoperto che, in poche parole, puoi ritardare la tecnologia, ma non la puoi uccidere. Questo ha un senso, perché in un certo modo la cultura è un accumulo di idee. Ecco perché esiste. Così che le idee non possano morire.
Quello che sta succedendo, nel tempo, è che i modi in cui generiamo nuove idee, stanno aumentando. Kurzweil profetizza che la tecnologia stia accelerando l’evoluzione. Sta accelerando il modo nel quale cerchiamo le idee. Penso che abbiamo un obbligo morale ad inventare la tecnologia che dia ad ogni persona sul globo il potenziale di realizzare la propria vera diversità. E credo che sia davvero importante. Immaginate Mozart prima che la tecnologia del pianoforte fosse inventata, che gran perdita sarebbe stata. Immaginiamo Van Gogh nato prima delle tecnologie di pitture ad olio economiche. Immaginiamo Hitchcock prima delle tecnologie del cinema. Da qualche parte, oggi, ci sono milioni di bambini che nascono in luoghi in cui tecnologia per l’espressione di sè non è stata ancora inventata.
Questo è ciò che la tecnologia vuole davvero. Espandersi.
La nostra umanità è in realtà definita dalla tecnologia. Tutte le cose che pensiamo ci piacciano davvero dell’umanità sono guidate dalla tecnologia. Quindi quando penso a cosa voglia la tecnologia, penso che abbia a che fare col fatto che ogni persona qui, e ci credo realmente, ogni persona qui abbia un compito. E il vostro compito è trascorrere la vostra vita scoprendo quale sia il vostro compito. E la tecnologia è il medium col quale giochiamo a questo gioco infinito che si chiama vita.
Penso quindi che dovremmo accogliere la tecnologia perché è una parte essenziale del nostro viaggio per scoprire chi siamo.