07

May
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > TERRA FUTURA
463 views 6 min 0 Comment

Caso Amadori: condanna per allevatori

beppegrillo.it - Marzo 8, 2020

di Animal Equality – Un risultato storico. Hanno patteggiato i due indagati nel procedimento penale nato a Forlì a seguito della presentazione di un esposto-denuncia da parte di Enpa (con la collaborazione di Animal Equality) nei confronti dell’azienda Amadori nell’agosto 2016. In particolare, è stato condannato per il reato di uccisione e maltrattamento di animali (544 bis e ter del codice penale) il rappresentante legale di una società controllata al 100% da Amadori, e per il reato di abbandono di animali (articolo 727 del codice penale) il custode e responsabile dell’allevamento intensivo in questione. Nel primo caso è stata comminata una pena di 3 mesi di reclusione e 22.500 euro mentre il custode dovrà pagare un’ammenda di 1600 euro.

Enpa e Animal Equality: “Si tratta di una sentenza importantissima che mette finalmente sotto i riflettori della giustizia i reati che ogni giorno si compiono nei confronti degli animali all’interno di moltissimi allevamenti intensivi”.

Nella sentenza emessa dall’ufficio GIP del Tribunale di Forlì viene evidenziato come il rappresentante legale della società controllata al 100% da Amadori perseverasse “nel mantenere condizioni di allevamento tali da ingenerare negli animali inutili sofferenze”. In particolare, infatti, le scrofe in fecondazione e gestazione erano tenute in gabbie troppo piccole “non adeguate alla stazza degli animali” che non consentivano di poter girare su se stesse, coricarsi completamente, difendersi da mosche o topi e che cagionavano inutili sofferenze e lesioni. Inoltre, è stata riscontrata una totale “assenza di adeguati spazi asciutti e puliti per il riposo degli animali” e “assenza o inadeguatezza di arricchimenti ambientali (paglia, fieno, ecc)”. Di conseguenza, gli animali “venivano sottoposti a condizioni insopportabili per le loro caratteristiche etologiche cagionandogli sofferenze non necessarie e in alcuni casi anche la morte”. Infine, Il custode e responsabile dell’allevamento della controllata di Amadori è stato condannato per il reato di abbandono di animali (articolo 727 del codice penale) perché l’uomo “faceva sì che gli animali fossero detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura”, causandogli “gravi sofferenze”.

L’esposto-denuncia da parte di Enpa nei confronti dell’azienda Amadori, depositato nell’agosto 2016, era nato a seguito delle immagini della trasmissione televisiva di Rai Tre “Report”, andate in onda il 29 maggio 2016, relative ad uno degli allevamenti principali di animali destinati al consumo umano di proprietà dell’azienda Amadori, sito in Emilia Romagna. In particolare, nel corso della trasmissione, la conduttrice Milena Gabanelli aveva mostrato un servizio nel quale si vedeva la giornalista Sabrina Giannini entrare in tale allevamento dove apparivano evidenti le terribili condizioni di detenzione degli animali. A seguito di questo servizio, la denuncia è stata poi integrata con le immagini raccolte da Animal Equality in alcuni allevamenti circostanti legati ad Amadori, un’integrazione che ha permesso di continuare con il procedimento e che, nel 2019, ha portato anche l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) a chiedere ad Amadori di modificare la propria comunicazione circa i polli allevati a scopo alimentare, perché considerata infatti potenzialmente ingannevole. 

“Si tratta di una sentenza importantissima – afferma Carla Rocchi, presidente Nazionale Enpa – che mette finalmente sotto i riflettori della giustizia i reati che ogni giorno si compiono nei confronti degli animali all’interno di realtà di allevamenti intensivi. Non è mai una buona notizia quando viene confermata l’esistenza di tale crudeltà ma questa sentenza rappresenta un passo molto importante verso il riconoscimento della inammissibilità delle condizioni con cui troppo spesso vengono detenuti gli animali negli allevamenti”.

“Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto grazie alla denuncia che abbiamo presentato per conto di ENPA e grazie all’eccellente lavoro svolto dalla Procura di Forlì – dichiara Manuela Giacomini, Avvocato di ENPA – In particolare, ritengo di fondamentale importanza il fatto che siano stati contestati determinati reati anche in relazione a condotte criminose poste in essere nei confronti di animali da allevamento quali scrofe e suinetti, i quali devono ritenersi a tutti gli effetti esseri senzienti e, pertanto, capaci di provare dolore sia fisico che psicologico.” 

“Accogliamo con favore la notizia di questa sentenza – afferma Alice Trombetta, General Manager di Animal Equality Italia –  La quale ci auguriamo funga da campanello d’allarme per tutti quegli allevatori che si ostinano a trasgredire le pur scarse leggi vigenti in materia di benessere animale, infliggendo agli animali ulteriori e inutili sofferenze oltre a quelle già derivanti dalla detenzione in strutture intensive. Particolarmente significativa la menzione al taglio preventivo della coda, una pratica brutale e obsoleta che negli allevamenti italiani continua ad essere perpetrata su maialini di pochi giorni in piena violazione della direttiva europea.”

Tag: featured

PREVIOUS

I governi che bloccano l’accesso ad Internet: ecco il Report

NEXT

L’alternativa sostenibile all’olio di palma?
Related Post
Novembre 26, 2018
La plastica in Asia sta soffocando gli oceani del mondo
Giugno 26, 2018
Riciclare la plastica non basta!
Dicembre 10, 2024
La Danimarca introduce la prima “tassa sulle mucche” al mondo
Maggio 12, 2020
Clima, non agire potrebbe costarci 790mila miliardi di dollari
Comments are closed.

TERRA FUTURA

Il Blog di Beppe Grillo
Hawaii tassa i turisti per salvare il pianeta
Il Blog di Beppe Grillo
Envie, l’impresa sociale che ripara il futuro
Il Blog di Beppe Grillo
Oshikatsu: quando il fan diventa motore economico
Il Blog di Beppe Grillo
Obiettivo UE al 2050: zero morti sulle strade
Il Blog di Beppe Grillo
Grigio è il nuovo detox digitale
Il Blog di Beppe Grillo
Muoiono nel silenzio: la solitudine dei caregiver
Il Blog di Beppe Grillo
Quando la polizia coltiva cannabis
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2025 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com