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Il Financial Times, con un titolo che ricorda una celebre copertina dell’Economist su Berlusconi “Why Silvio Berlusconi is unfit to lead Italy” ha pubblicato su Rigor Montis un articolo a firma di Wolfgang Munchau, uno dei suoi più importanti analisti economici, “Why Monti is not the right man to lead Italy (Perché Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia)”. Scrive Munchau: “La crisi economica in Italia sta crescendo. Ogni giorno vi sono notizie di peggioramento del credito, dell’aumento della disoccupazione, dei consumi, della produzione e della confidenza nella ripresa del business … Monti non si è opposto a Angela Merkel. Non le ha detto che il continuo impegno dell’Italia avrebbe dovuto dipendere da una vera unione bancaria con capacità decisionali e depositi sufficienti; l’adozione di un eurobond; e una politica di espansione economica da parte di Berlino … Monti ha promesso riforme ed è finito ad aumentare le tasse. Il suo governo ha tentato di introdurre modeste riforme strutturali … La sua narrazione (fantastica, ndr) è che lui ha salvato l’Italia dall’orlo dell’abisso, o piuttosto da Silvio Berlusconi. La caduta dello spread ha alimentato la sua narrazione, ma molti italiani sanno che lo devono a un altro Mario – Draghi, presidente della BCE… Per Monti, la mia miglior previsione è che la Storia gli darà un ruolo simile a quello di Heinrich Bruning (*), il cancelliere tedesco dal 1930 al 1932. Anche Bruning era convinto al pari dell’establishment di allora, che non ci fosse alternativa all’austerità”.
Il giorno seguente Rigor Montis, piccato, ha risposto con una lunga lettera al FT. Riporto alcune perle della sua intemerata in cui sin dal titolo appare la sua innata modestia “Italy has led reform in Europe as well as at home (L’Italia ha guidato le riforme in Europa oltre che a casa)”
1. L’Italia era vicina a essere espulsa dai mercati finanziari. Ridurre i bisogni finanziari era imperativo (durante il Governo Monti il nostro debito pubblico è aumentato di 100 miliardi, ha fatto peggio di Tremonti e i nostri titoli pubblici sono stati acquistati in prevalenza dalle nostre banche grazie al prestito ponte della BCE di gennaio/febbraio 2012 di 1.100 miliardi di euro al sistema bancario europeo, ndr) e poteva essere fatto solo aumentando le tasse (si doveva intervenire sul taglio delle spese, soprattutto quelle strutturali e non sull’aumento delle tasse e della fiscalità aumentando così la recessione, ndr)
2. Quello che ha fatto questo governo diminuendo i prezzi (l’inflazione è salita al 3% nel 2012, ndr) e creando più lavoro nel settore dei servizi è senza precedenti (per Bankitalia nel 2013 il tasso di disoccupazione aumenterà, arrivando a toccare il 12% nel 2014 e per l’ ISTAT: la disoccupazione giovanile supera il 37%, ndr) per un periodo così breve e senza una reale maggioranza in Parlamento (sostenuto solo da Pdl, Pdmenoelle e Udc, ndr).
Belin, che vergogna. Monti ci è o ci fa? Datemi una risposta!
(*) In una situazione economica gravissima per la Germania, Bruning perseguì con determinazione, tramite decreti presidenziali in via d’urgenza, una politica di tagli di bilancio e di deflazione per alleviare il peso del debito estero connesso al pagamento delle riparazioni di guerra decise a Versailles. Per alcuni la sua politica provocò un grave aumento della disoccupazione, aggravò il disagio sociale e la condizione dei ceti medi, causò il massiccio spostamento dei medio-bassi verso lestremismo populista-nazionalista di Adolf Hitler.