Pino è un uomo che ha perso la casa e il lavoro. Ora dorme in una tenda nella spiaggia di Bari nell’indifferenza delle istituzioni e vive della solidarietà di alcuni concittadini. Video di Davide e Fabio.
La lettera di Pino
“Il diritto alla vita e alla dignità non è un optional ma è l’unica condizione che fa di uno Stato un vero Stato. Chiedo che mi siano concessi i diritti che fino ad oggi mi sono stati negati dal sindaco di Bari. Negati a me e a chi, come me per un motivo o per l’altro ha perso tutto. Ho perso la casa, un piccolo ambiente dignitoso dove mangiare e dormire. A causa della crisi ho perso anche il lavoro che avevo, ero titolare di una piccola agenzia di recupero crediti. Ho pagato le tasse, ma quando ho avuto bisogno lo Stato non c’era più. Da due mesi vivo in una tenda nella spiaggia di Bari. Sono in attesa di un reddito di cittadinanza. Con quello costerei alla città di Bari molto meno che essere accolto dalla croce rossa o dalle strutture di prima accoglienza del comune “gestite” dal C.A.P.S. che a mio parere andrebbero chiuse. Basta con analfabeti politici gestori della cosa pubblica! Al sindaco e alle istituzioni non chiedo più nulla, mi affido alla generosità dei cittadini. Mi trovo a pane e pomodoro e cerco di far valere i miei diritti di cittadino italiano caduto in disgrazia e che se non aiutato va incontro alla morte! Ho necessità soltanto di ripartire, di avere un aiuto per riuscire a passare l’inverno, poi con le mie mani ce la farò ad andare e avanti e uscire da questo incubo.“
Giuseppe Abbatescianni detto Pino, “l’uomo che vive in una spiaggia di bari con una tenda“