intervento di Patrizio Cinque, sindaco M5S di Bagheria
“Solo nei migliori terreni crescono i migliori frutti e il seme dellonestà sta già mettendo le radici e, come per quasi tutte le fasi della storia italiana, parte dalla Sicilia. Da Bagheria, residenza prediletta e scelta da Bernardo Provenzano come il centro dei suoi interessi mafiosi, politici ed economici. La stessa città in cui si sono registrate due stragi. Quella del natale 1981, con 3 morti, di cui un passante, che ha portato anche allomicidio del medico legale che non ha voluto piegare la sua perizia ai voleri dei mammasantissima. E poi, nel 1989, con lassassinio di tre donne, colpevoli solo di essere parenti di un pentito.
A Bagheria, 26 anni dopo, una retata dei carabinieri porta in cella ventuno persone, quasi tutti estorsori del racket, solo grazie alla collaborazione prestata da 36 imprenditori e commercianti che si sono decisi a denunciare in massa e in tanti hanno dichiarato di aver cominciato a pagare il pizzo in lire.
Fra gli arrestati un dipendente del consorzio di raccolta rifiuti della Provincia, il Coinres, che pochi giorni prima delloperazione, avevo chiesto di sciogliere per infiltrazioni mafiose.
La ribellione di massa contro il pizzo, in questo contesto, non nasce per caso. È una scelta, fatta dai cittadini di Bagheria. Più di un anno fa, quando hanno eletto un’amministrazione che non avrebbe fatto un solo passo indietro di fronte alla mafia, che aveva il coraggio di fare nomi e cognomi pubblicamente. Una roba mai vista. E, sentendo la vicinanza e il supporto di unamministrazione del genere, imprenditori e commercianti di Bagheria hanno trovato il coraggio di venir fuori dal giogo del racket del pizzo. E a Bagheria, entro dicembre, aprirà il primo sportello antiracket di tutta la provincia di Palermo per aiutare altri esercenti a uscire dal tunnel. La strada è intrapresa, il cammino è lungo, ma lonestà sta già tornando di moda.” Patrizio Cinque, sindaco M5S di Bagheria