Lo chiamavano Boccadutri
prendeva i rimborsi, prendeva i rimborsi
lo chiamavano Boccadutri
prendeva i rimborsi senza controlli
Boccadutri, ex SEL ora Pd, è l’autore della leggina truffa grazie alla quale i partiti si intascheranno milioni di euro senza essere sottoposti a nessun controllo sull’esercizio da parte degli organi preposti come previsto. In Aula, non sapendo più cosa dire per giustificare la rapina dei partiti, ha attaccato il M5S che come noto ha rifiutato 42 milioni di rimborsi elettorali che gli sarebbero spettati con una montagna di falsità: “non hanno rinunciato proprio a nulla, semplicemente non hanno diritto ad alcun finanziamento perché non hanno depositato alcun documento relativo al bilancio, e non rispettano quanto previsto dalla legge“
(*) La realtà è ben diversa. Proviamo a raccontarla in modo semplice (a prova di piddino):
Appena tornato in Parlamento
dopo le ferie per l’estate
fece subito una leggina
per intascare soldi a palate
1) il M5S si è presentato alle elezioni 2013 con lo Statuto perfettamente in regola (N.B. non il famoso Non-Statuto ma è un vero statuto necessario per partecipare alle competizioni elettorali nazionali). Anzi, ad oggi esistono anche altri due statuti/regolamenti che i Gruppi Parlamentari M5s hanno redatto e approvato come prescritto dalla legge: quello del M5S Camera e quello del M5S Senato ai sensi dei quali Grillo non ha alcuna carica in quanto non eletto.
VIDEO I deliri di Boccadutri in Aula
2) L’art. 3 della legge 96/2012 stabilisce che: “I partiti e movimenti politici che intendono usufruire dei rimborsi per le spese elettorali e dei contributi a titolo di cofinanziamento dell’attività politica ne fanno richiesta, a pena di decadenza, […], entro il trentesimo giorno successivo alla data di svolgimento delle elezioni“. Il M5S (come già fatto in precedenza) non intende usufruire dei rimborsi per le spese elettorali e pertanto non ne ha fatto richiesta, quindi i rimborsi sono ufficialmente decaduti, così come previsto dalla legge.
C’è chi i rimborsi li ha rifiutati
chi se li prende illecitamente
Boccadutri nè l’uno nè l’altro
si fa una legge direttamente
3) L’art.5 della stessa legge precisa che: “I partiti e i movimenti politici […] qualora abbiano diritto ai rimborsi per le spese elettorali o ai contributi di cui alla presente legge, sono tenuti a dotarsi di un atto costitutivo e di uno statuto, che sono trasmessi in copia al […] entro quarantacinque giorni dalla data di svolgimento delle elezioni“. Il M5S non ha trasmesso alcun atto costitutivo o statuto propedeutico al percepimento dei milioni di rimborsi elettorali illeciti perché non aveva alcuna intenzione di percepirli. È bastato che il MoVimento 5 Stelle non inviasse alla Camera e al Senato la documentazione nei termini previsti, di 30 e 45 giorni dopo le elezioni. Una volta scaduti i termini, il MoVimento ha definitivamente rinunciato a 42 milioni di euro.
4) Stessa cosa per il 2×1000: il M5S non intende usufruire di tale finanziamento pubblico pertanto non ha provveduto a quanto prescritto dalla legge per potervi accedere.
Ma la leggina è una porcata
e Boccadutri lo sa e ride
lui si arrampica sugli specchi
e i soldi con il Pd si divide
5) I bilanci dei gruppi parlamentari M5S li trovate qui
6) La denuncia dei redditi di Grillo la trovate qui: www.parlamento.it/1100.
7) Il bilancio della CasaleggioAssociati (che gestisce il blog di Grillo) è pubblico (vedi qui).
E i soldi ora li prendono tutti
dal pd fino alla lega
Con Boccadutri soldi per tutti
dei cittadini chi se ne frega
8) Il bilancio del M5S è a zero semplicemente perchè il MoVimento 5 Stelle non percepisce contributi pubblici ne privati per la sua attività politica a livello nazionale, non gestisce soldi, non ha spese, non ha immobili, non ha dipendenti ne collaboratori. Tramite il blog Beppe Grillo lancia saltuariamente campagne di raccolta offerte di privati cittadini esclusivamente per rimborsare le spese effettivamente sostenute in occasione di iniziative ed eventi specifici come V-day, Italia5stelle, Scudo della Rete, ecc. ma non è possibile donare soldi al M5s (è possibile donarli ai banchetti locali per le relative iniziative e campagne elettorali rendicontate dei singoli candidati come previsto dalla legge) e non è possibile donare soldi a Beppe Grillo per suo uso personale.
Mentre sono ancora sconosciuti i finanziatori della campagna di Renzi per le primarie del PD, mentre lo Stato regala al PD (come previsto dalla legge) 0,50 per ogni euro raccolto con le cene di autofinanziamento (anche per il contributo” versato da Buzzi, vedi qui) l’elenco dei donatori della campagna elettorale 2013 del M5S è online da mesi e i fondi non utilizzati sono stati dati in beneficenza ai terremotati emiliani.
Ma il Movimento andrà al governo
e saran cazzi per i partiti
dovranno rendere tutti soldi
che per decenni si son spartiti
Boccadutri goditi gli ultimi spiccioli, stiamo arrivando.
(*) tratto dalla pagina Facebook di Fabio Martina
PS: continuate la canzone Lo chiamavano Boccadutri nei commenti e su Twitter con l’hashtag #LoChiamavanoBoccadutri