Il prossimo anno a primavera due camper attraverseranno l’Italia ma a fine settembre Regeneration Road scalderà già i motori per un primo giro di perlustrazione. A bordo ci saranno un narratore, dei registi documentaristi, un cuoco, un fotografo. Ospiteremo lungo la strada molti ospiti: viandanti, agronomi, comici, poeti, inventori, studenti, commercianti, artisti, innovatori. A loro chiederemo un pensiero su cosa significhi “rigenerare” un Paese e reinventare in modo concreto e pragmatico l’economia, la politica, il futuro, il clima, il modello di vita e produzione, il tempo libero, gli affetti. Ci sarà un focus economico e sociale sull’Economia Circolare, perché rigenerare vuol dire scommettere su un modello sostenibile e veramente innovativo, che ripensi il sistema produttivo e di consumo, ma ciò di cui parleremo non sarà mai disgiunto dall’umanità, dalla voglia di futuro e di avere tempo e qualità di vita per tutti.
Ripercorreremo così l’itinerario che Pier Paolo Pasolini fece, con il suo sguardo poetico e molto aperto e curioso, verso “la lunga striscia di sabbia” che costeggia l’Italia e viaggeremo al suo interno, alla ricerca di innovazione e voglia di cambiare.
Incontreremo ragazzi che potevano essere all’estero ma hanno scelto l’Italia e uomini e donne di ogni età che ogni giorno scommettono sul nostro Paese e il suo rilancio e conversione ad un modello socialmente e ambientalmente sostenibile.
Visiteremo alcune start-up e imprese particolarmente innovative e attente all’ecosistema, come Mogu che sul Lago di Varese realizza dei pannelli facendo colonizzare gli scarti di lavorazione del legno dai funghi o Mater Biotech, pionieristico progetto di filiera industriale e di riconversione di siti produttivi alla Chimica Verde; e così tanti altri. Cercheremo sui campi di lavoro e nei laboratori di ricerca botanici e divulgatori come Stefano Mancuso, agricoltori e ricercatori che hanno chiuso il cerchio della Canapa come Terrebasse; chi ha trovato nell’oppressione e nell’offesa della criminalità organizzata una chiave di svolta e inventiva come Coopventuno.
Sono i simboli silenziosi di un Paese che è già cambiato, a cui vogliamo dare voce.
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