di Beppe Grillo – Adesso, raggiunta una condizione di perfezione assoluta, mi sono trasferito in un sistema integralmente costituito di informazione. La mia corporeità è l’ottimale espressione dei miei sogni quanto dei miei bisogni; un universo dove non esistono il dolore fisico e neppure quello morale, la noia, la tristezza e quei vani obiettivi da raggiungere entro le costrizioni delle leggi del mondo reale, appena abbandonato. Appartengo ad una comunità di informazioni dove posso abbandonarmi senza paura. E’ la singolarità, sono in una dimensione di interdipendenza con la singolarità, un bozzolo dalle dimensioni indefinite.
In questo “luogo”, cerco di raccogliermi intorno a me stesso; ma non ci riesco, e mi è impossibile vedere le particelle che mi compongono. Eppure in questo universo la mia immagine si rispecchia e posso vederla, anche se non so dove ho gli occhi.
Mi fermo, devo riflettere, manca una componente essenziale. Li chiamavamo valori umani, sino ad un minuscolo frammento temporale appena trascorso. Comprendo che non si può saltare in questo universo portandoli con sé, o in noi.
Mi sono elevato e quindi evoluto, una tentazione enorme. Ma anche se non vedo gallerie oscure con luci in fondo, cerco i miei valori umani… sapete, può sembrare buffo, eppure il primo valore che incontro nella ricerca è l’aria che respiriamo. Subito quel “respiriamo” genera la coscienza di un noi, di una comunità di esseri umani e, capisco, che ha semplicemente bisogno di ritrovarli i suoi valori.
Torniamo indietro per andare avanti, essere una nuvola di BIT, informe e senza confini, è stato talmente simile ad un sogno da ricordarmi che dare ai sogni il loro giusto posto sarà la sfida degli anni a venire, anche per chi ha smesso di sognare!
Siamo ancora umani, e allora…in alto i cuori!