di Beppe Grillo – Ho delle idee, leggendo questa bibbia che è “La grande trasformazione” di Karl Polanyi, capisci, dopo tanto, ci ho messo tanto, come si è evoluta l’economia, la povertà, la ricchezza, la storia dell’economia, se non vai a vedere le radici, e le radici sono pazzesche, c’è una cosa incredibile, gente che ha pensato cose che oggi prenderebbe l’ergastolo, solo averle pensate ma, pensate un po’, ora tutta la nostra ricchezza si basa sul concetto di liberismo, si basa su Adam Smith parliamo del 1768/70, non mi ricordo esattamente, parlava della ricchezza delle nazioni, lui era un moralista, era un filosofo, non era un economista, quindi fa il macellaio “la carne più buona , l’egoismo porta a far stare bene a far star bene anche i propri clienti” faceva esempi così ma sotto c’era che il grande imprenditore aveva un limite, il limite della decenza, il cottimo era strutturato mentalmente dall’onestà della persona.
Teniamo presente che era un umanista lui, non era un economista, però da questa cosa qui nasce un economia con un certo tipo, poi esce, dopo una ventina di anni, esce questo, un signore, che non conosce nessuno, che si chiama Townsend, scrive un librettino che si chiama Dissertation, dissertazioni, e lui sconvolge l’idea della ricchezza e della povertà, perché, teniamo presente che era il periodo dove tutti i poveri erano assistiti, la chiesa assisteva bambini, c’era questo assistenzialismo, le poor laws, le leggi della povertà in Gran Bretagna, c’era tutto un assistenzialismo molto sfrenato, molto cattolico diciamo.
Dissertation dice, racconta una storiella che è strepitosa, che ha condizionato tutti i pensieri dei grandi pensatori, ma pensate, da Darwin a Malthus. Allora la storiella che dice Townsend in questa Dissertation è la storia delle capre e dei cani, è fantastica: allora, in un’isoletta davanti al Cile, l’isola dei pirati, quella di di Robinson Crusoe, gli Inglesi facendo le loro scorribande, avevano bisogno di cibo, mettono delle capre su quest’isola per avere una riserva di cibo, queste capre si erano talmente espanse, talmente riprodotte, da diventare tantissima riserva di carne, allora gli Spagnoli che facevano scorribande, che cosa fanno, per limitargli la riserva di carne agli inglesi, mettono lì una coppia di cani feroci, un maschio e una una femmina, in modo che i cani sbranando le capre, quelle che stavano peggio, che non riuscivano a scappare, ristabilivano un rapporto di forze, quindi riecco questo Townsend dice: non c’è bisogno di leggi, non c’è bisogno di strutture giuridiche, è la fame il motore, quindi sopravvive il più forte e quindi il più debole perisce, e andiamo avanti così.
Da quella storia lì cambia tutto perché Malthus prende l’idea di questo, che è la fame il motore, quindi che cosa fa, fa la teoria che, toglie l’assistenzialismo, dice basta, ed era una specie di prete Malthus, dice basta, David Ricardo segue questa cosa qui, e quindi tolgono tutta l’assistenza ai bambini, i bambini cominciano a essere presi dagli imprenditori, messi a lavorare, si comincia da una storia così straordinaria, Darwin prende l’idea da Malthus, della selezione della specie, del più forte che resiste a scapito del più debole, e andiamo avanti fino ai giorni nostri.
Poi si viene a scoprire che partendo tutto da Dissertation di Townsend, delle capre e dei cani, che non era vero niente, la verità è che è avvenuto tutto il contrario di quello che hanno detto i grandi filosofi dell’economia, del mondo, vuol dire: chi sono morti nell’isola? Sono morti i cani, non le capre!
Perché le capre sono sopravvissute, andavano sempre più in alto, i cani non si sono adeguati a rincorrerli sulle cime delle montagne e si sono sbranati da loro, quindi nell’isola era totalmente priva di carico, tutte queste capre felici e contenti, quindi tutta questa montatura della selezione della specie, del darwinismo, del maltusismo , del liberismo sfrenato e basato su un emerita mussa, come diciamo noi in Liguria, un’ennesima fraudolenta storia da Dissertation di Townsend, questo è tratto dal libro epocale che vi consiglio di leggere che si chiama “La grande trasformazione” di Karl Polanyi, scritto nel ‘40/42/43, un grandissimo libro da non perdere, che spiega un sacco di cose in modo intelligente e interessante.
Non ce la faccio a essere così colto, io ve lo dico, non ce la faccio, non posso fingere così!