Una truffa milionaria ai danni dell’INPS
(4:42)
La cosa intollerabile in Italia è che ci sia bisogno di eroi. Una funzionaria che ha fatto il suo dovere di accertamento dei contributi dell’INPS è sotto scorta in Calabria. Chi non si volta dall’altra parte è lasciato solo, diventa un bersaglio, un ostacolo in questo incedere lento e odioso del Sistema.
Testo dell’intervista a Sonia Alfano, eurodeputata:
“Nei giorni scorsi Gian Antonio Stella ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione davvero incredibile e che riguarda una dirigente dell’INPS di Rossano, in provincia di Cosenza, la quale ha denunciato presso le autorità competenti tre cooperative che pare abbiano sottratto all’INPS e quindi a noi contribuenti circa 15 milioni di euro.
Dico pare perche’ sono ancora in corso le indagini ed ecco perche’ al momento sembra siano tre le cooperative.
Il tutto si e’ svolto in maniera ancora piu’ incredibile. Praticamente queste tre cooperative avevano arruolato falsi braccianti che lavoravano in falsi poderi ed era tutto assolutamente falso. Pare che nell’arco di un anno siano stati prodotti circa 100mila certificati medici. Perche’ sono scattate le indagini e perche’ questa dirigente, che ha fatto assolutamente il suo lavoro cosi’ come dovrebbero fare tutti quanti, ha indagato? Ha indagato perche’ l’INPS, dalla sede centrale, aveva chiesto come mai, proprio in quella zona del cosentino, c’erano così tanti braccianti e a tanti braccianti corrispondeva un numero spropositato di certificati medici, richieste indennita’ di disoccupazione, maternità, etc.
In realta quello che ha poi scovato questa funzionaria è che non solo non esistevano questi braccianti agricoli, non esisteva una planimetria catastale, non esisteva nulla, ma la cosa piu’ imbarazzante e vergognosa è che, quando c’era da lavorare davvero, queste cooperative, anziche mandare i braccianti agricoli perche’ erano falsi, mandavano dei poveri immigrati i quali venivano pagati in nero e ai quali non e’ stato versato nessun onere previdenziale.
Io sono assolutamente contenta del fatto che finalmente in Italia si dia la caccia agli evasori fiscali anche se poi in realtà questo a poco serve se consideriamo che agli evasori fiscali che hanno portato all’estero i propri capitali è stato consentito di reintrodurli pagando una piccolissima, banale cifra.
Mi chiedo: per quale motivo non dare la caccia a questo tipo di situazioni?
Vero e’ che queste cooperative hanno sottratto soldi all’INPS, ma in realtà li hanno sottratti a noi perche’ siamo noi i contribuenti in Italia. E soprattutto mi chiedo per quale motivo l’INPS, che ha degli amministratori di altissimo livello e degli ottimi ispettori, abbia lasciato sola questa funzionaria nel fare un accertamento ad altissimo rischio. Magari, se avessero evitato di lasciarla sola, avrebbero sicuramente evitato di sovraesporla e avrebbero sicuramento evitato che la funzionaria adesso si trovi ora in situazioni terribili, quale ad esempio quella di essere sotto scorta.
Altra cosa che credo sia opportuno sottolineare: se l’INPS, ma anche tutte le altre ditte e aziende mettessero tutto in Rete, probabilmente chiunque potrebbe fare dei controlli o degli accertamenti.
Perche’ vi dico questo?
Perche’ queste cooperative, che hanno lavorato in una zona incredibile in Calabria, pare che in un anno, per esempio, abbiano rastrellato circa 1.800.000 euro senza alcun documento contabile. Hanno poi di contro prodotto tutti quei certificati medici e però il risultato è questo.
Quindi se gli utenti ed i contribuenti, attraverso la Rete, potessero fare una serie di accertamenti o un controllo semplicissimo cosi’ come quello che ha fatto poi la stessa funzionaria… beh forse quella funzionaria non sarebbe stata da sola e non si sarebbe dovuta sobbarcare di responsabilità cosi’ alte e probabilmente queste persone sarebbero state messe nell’impossibilità di truffare una somma cosi incredibile nelle tasche dei contribuenti italiani.” Sonia Alfano