(17:30)
Agosto è il mese degli appelli. Dopo quello per la difesa della Rete dalle querele, oggi il nuovo appello riguarda la depenalizzazione delle droghe leggere.
Troppe persone sono arrestate e non tornano più a casa per uno spinello, da Aldo Bianzino a Stefano Frapporti. In molti paesi d’Europa la marijuana è libera. In Italia c’è la libera circolazione delle droghe pesanti e l’arresto di poveri diavoli per un spinello. A Milano i consumatori abituali di cocaina sono stimati in 150.000. Il porto di Gioia Tauro è la porta d’ingresso per ogni tipo di droga in Europa.
Per risolvere il problema dell’affollamento delle prigioni è sufficiente depenalizzare la marijuana. Per risolvere il problema di strani suicidi e di infarti improvvisi in cella è sufficiente depenalizzare la marijuana. Chiedo a tutte le forze politiche e ai movimenti che vogliono sostenere questo appello di farsi vivi al più presto.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Testo dell’intervista a Marco Pannella:
“Blog: Marco Pannella, leader del partito Radicale, partito che conosciamo per le numerose iniziative e battaglie anche vinte. In Italia si parla di sostanze stupefacenti, la Fini Giovanardi è soltanto l’ultima delle leggi che provoca qualche effetto, per pochi grammi di fumo di hashish si finisce in carcere e poi qualcuno di questi detenuti muore in poche ore, o per la vergogna o perché viene picchiato da qualcuno. Com’è possibile che l’Italia abbia ancora una legge di questo tipo?
M.P.: Devo dire purtroppo non solo l’Italia. Adesso vediamo Obama, anche negli Stati Uniti il proibizionismo è stata una bandiera. E’ una bandiera internazionale. Onu e via dicendo. Però siccome hai detto e hai ragione, c’è una serie di leggi, rivendico il fatto che la serie di leggi c’è perché siamo riusciti a ferirle a morte tante no? Gli italiani ci hanno dato il 54% su una proposta antiproibizionista nel ’93, tra l’altro come anche quella per l’abolizione del finanziamento pubblico per una serie di nostri motivi, vincemmo, stravincemmo. E anche per il passaggio nel sistema americano che riguardava le leggi elettorali, poi venne fuori il mattarellum e altre cose… quindi devo dire che un’affermazione che sembrò eccessiva è degli anni ’70. Se dobbiamo fare una previsione di come ci sarà una metamorfosi del male totalitario fascista, comunista e via dicendo, sarà quella che verrà presentata in nome dell’onestà della salute e via dicendo il proibizionismo sarà la nuova reincarnazione di quello che è stato battuto. Abbiamo visto giusto perché oggi in realtà noi abbiamo alla frontiera americana, per esempio col Messico, che alla fine devono stare lì con gli eserciti costantemente col rischio. Perché? Il proibizionismo. La forza data alla malavita della droga che poi con Saviano e gli altri viene fuori che appunto, ormai si confonde il capitalismo finanziario ufficiale perbenista, non dico per bene perché non c’è, e quello di natura ufficialmente criminale. L’Afghanistan ha una spiegazione. Alla base è il proibizionismo
blog: terra dell’oppio
M.P.: appunto perché se in Italia si stabilisse dal Veneto al Piemonte la proibizione della coltura dell’uva perché senno c’è il vino, credo che diverrebbe una battaglia sociale enorme. Ora, la marijuana, adesso con Obama da un certo punto di vista già ci sono dei segnali di rinunce al proibizionismo perché ne viene ripescata la vera storia che da millenni era la produzione locale indigena come da noi nel Mediterraneo, si dice siamo la civiltà dell’ulivo e dell’uva. In Afghanistan, appunto, quello che si è verificato è che tutta la coltura montagnosa ma non solo, è quella dell’oppio. A questo punto ci sono gli interessi di tutto l’ordine sociale, dai Mong tutta quella zona fino alla Cambogia e al Vietnam con i montagnari e gli altri, che sono dei contadini produttori… morale oggi per fortuna prendendo l’iniziativa che appoggiamo, noi siamo in contatto, di promuovere una convenzione Onu sull’uso della foglia di coca, alla masticazione della foglia di coca, che è da sempre quello che fanno le famiglie per le caratteristiche energetiche e per l’assoluta non nocività assoluta della foglia di coca dai cui procedimenti industriali esce la cocaina. E’ un problema gigantesco che già produce milioni di morti, perché tu parlavi giustamente delle carceri, bè com’è noto noi Radicali siamo membri spesso, non solo in Italia, ma membri onorari sempre delle carceri. Su questo c’è qualche problemino poi più tardi ti darò l’elenco di quante volte siamo condannati per queste azioni non violente e allora voglio chiedere a Beppe e a Tonino eccetera come la mettiamo? perché non si denuncia il fatto che noi siamo degli avanzi di galera insomma, per queste cose, perché leggo che noi non dovremmo essere candidati, devo dire in termini non giuridici ma qualche volta anche giuridici, gli atti della Camera dicono che dal ’76 tutti i nostri interventi insistono su questo: le caratteristiche della partitocrazia sono di essere un’associazione per delinquere contro la Costituzione i diritti fondamentali, contro le leggi dello Stato e che sono al potere loro. No? allora capisci che hanno voglia pure loro di toglierci dai coglioni anche perché io sono felice che finalmente Beppe pare che scenda adesso in campo come diceva quell’altro, intendevo dire Silvio, lui sa che ne sono felice anche se ho qualche dubbio di come lo fa, poi Dio ce la mandi buona a lui a noi e a tutti quanti. Potresti fare un’intervista a un nuovo nostro compagno parlamentare europeo perché direi che è stato il grande zar dell’antidroga dell’Onu e dell’Italia e di Vienna, si chiama Arlacchi.
blog: ah Pino Arlacchi
M.P.: certo certo
blog: candidato con Tonino alle europee
M.P.: già ma voglio dire… ha sempre avuto molto a che fare con noi. Io ricordo che addirittura 15 anni fa, se ci fosse qui Emma Bonino ricorderebbe subito la data, eravamo andati per queste cose, ufficialmente parlamentari europei esponenti del partito Radicale transnazionale in Colombia. Stiamo nella capitale, dopo poche ore ci viene detto apparentemente con grande preoccupazione “guardate prendete subito l’aereo perché come vedete sono stati ammazzati un procuratore dalle forze partigiane tra virgolette, appunto i narcotrafficanti, allora successe che io riuscii a imbrogliare Emma, l’unica volta che mi è riuscito, per cui lei partì perché c’ero anch’io in aeroporto ma io persi l’aereo tra virgolette… per dire come tutto questo è il nostro vissuto. E’ il problema dell’America latina, è il problema di decine di milioni di persone… sono riusciti a ottenere questo: che mentre prima la foglia di coca era in alcune zone del mondo, il papavero peggio ancora, oggi in Islanda lo si può coltivare, come in Polonia nei paesi nordici… è il risultato che hanno ottenuto. Da questo punto di vista credo che noi come Partito Radicale siamo riusciti a tessere nella nostra povertà nelle nostre situazioni, siamo stati arrestati in giro, abbiamo anche compagni, che per esempio, occupandosi troppo di questa roba noi avevamo Andrea Tamburi, che era andato a Mosca a fare azione coi nostri compagni fu assassinato mentre si stava occupando di questa roba. Il nostro compagno Antonio Russo in Cecenia che poi è stato assassinato dai russi e via dicendo, giornalista per radio Radicale, era un altro compagno che perfino in Africa e poi nella ex Yugoslavia dove era addirittura scomparso, si era occupato anche della connessione degli stati proibizionisti con le forze della malavita internazionale che loro usavano per combattere i cosiddetti partigiani della libertà, i dissidenti nei loro paesi,
blog: i radicali locali
M.P.: sì, oltretutto erano pure tesserati perché la Politkoskaya veniva ai nostri congressi, questo sarebbe un elenco che non finisce più
blog: allora un paese democratico cosa dovrebbe fare, che tipo di leggi dovrebbe adottare? dovrebbe liberalizzare tutto? marijuana coca
M.P.: vedi, c’è una cosa, i nonni dei ragazzi di adesso 35 anni fa, passavo per le strade di Roma e c’era scritto “legalizza la marco” come legalizza la marco? loro hanno imparato sin dal primo giorno che la nostra posizione è legalizzare, non proibire, non vietare, non liberalizzare, perché la droga è da 40 anni liberalizzata e lo è adesso. Io il pane non lo trovo in Italia adesso, magari in Francia o in Belgio lo trovo a mezzanotte il pane, gli alimentari, qui da noi vietato! senno ti chiudono il negozio, mentre se uno cerca la droga non c’è bisogno perché è la droga che lo cerca per strada a mezzanotte. Quindi come sul divorzio, come sull’aborto, noi cosa abbiamo fatto? abbiamo regolamentato, cioè legalizzato, cioè fatto emergere dal nero e disciplinato, tra l’altro in modo severo perché siamo prudenti all’inizio, vediamo cosa succede. La legge Fortuna, oggi non riusciamo grazie al Vaticano a passare al divorzio breve e non costoso, non lo vogliono. Niente! adesso c’è questa storia per la quale abbiamo lottato 15 anni sulla RU 486, adesso che il cardinale Bagnasco proibisce, bè su questo noi vogliamo regolamentare. Vogliamo che ci sia informazione e conoscenza, mettere in condizioni la donna… ma il fumatore il ragazzo e il padre del ragazzo mettere in condizioni di dire c’è lì magari al supermercato ma in genere in farmacia, c’è quella cosa che è marijuana, ma deve documentare che è quella e non adulterata perché grazie alla criminalità proibizionista che cosa hanno ottenuto? che oggi la marijuana è vero che molto spesso ha una forza un potere diciamo “drogante” moltiplicato per 40 perché è interesse così tu vai lì e gli dai questo al ragazzo, lo dai al nonno del ragazzo che continua a fumare e quello gli va a finire male. Quindi noi viviamo nelle carceri, adesso noi stiamo portando ad una visita delle carceri il 14, 15 e 16 agosto più di 120 parlamentari italiani. Perché? perché la campagna che abbiamo fatto sull’indulto a favore dell’indulto che ha ridotto semmai la criminalità… adesso ormai è chiaro no? abbiamo le statistiche! Ci sono stati più rientri nelle prigioni di coloro che ne sono usciti per avere finito di scontare la loro pena, più rientri in un anno, il doppio di coloro che ne sono usciti perché hanno pagato, rispetto a quelli che erano usciti per l’indulto. Noi vogliamo l’amnistia di tutti i ragazzi della droga. Le vite distrutte, le famiglie, l’indegnità. Ora io su questo dovrei vergognarmi perché 2 o 3 volte siamo riusciti ad ottenere delle cose inaudite in termini di leggi in questo stato antidemocratico. Perfino Craxi ad un certo punto faceva concorrenza ad Almirante per fare il proibizionismo. Giuliano Ferrara uscì dal partito comunista anche perché non lo ritenevano abbastanza proibizionista e anti proibizionista! tanto per dire i climi che si sono creati, e oggi dobbiamo dire che nelle carceri è un miracolo! perché poi quando entriamo lì dentro siamo come degli ex carcerati che vengono lì liberi e sono accolti devo dire dagli africani. E’ incredibile, noi abbiamo questo Radio carcere che viene ormai ascoltato dai direttori da tutti gli operatori, dalla polizia giudiziaria perché vorrei dire che c’è un problema di qualcosa che riguarda la comunità penitenziaria. Dici carcere e pensi ai carcerati. Se dici comunità penitenziaria significa che dai direttori ai secondini che erano considerati gli aguzzini e via dicendo, oggi c’è una tale maturazione civile che davvero so che se vado lì devo lottare anche a favore del poliziotto penitenziario che soffre, e lo dice! ma come facciamo a tenere questi in questo modo bestiale? Noi abbiamo dei direttori di carcere come quello di Trieste di cui abbiamo appena saputo, che ha trovato una nuova iniziativa. Siccome il carcere è sovraccarico non c’è più modo manco non hanno i bagni dove far dormire la gente, ha preso i materassi, li ha numerati e a questo punto non c’è più quello che sta nella cella tal dei tali, quello che ha il materasso tal dei tali. Ed è una trovata che almeno permette di stare su dei materassacci ma di starci. 14, 15 e 16 agosto più di 100 parlamentari in carcere per visitare con noi, e siamo accolti, speriamo che anche voi tutti siate accolti per un’attenzione nuova che avrete, accolti in queste comunità penitenziarie in cui abbiamo centinaia di ragazzi e decine di migliaia nei 10 anni, di ragazzi che sono sopravvissuti dalla morte del Mediterraneo, che stanno per morire lì da carcerati perché non hanno avuto avvocati, non hanno saputo difendersi, non parlavano nemmeno l’italiano, magari avendo solo hashish.”