Mentre Obama vuole estendere i servizi sanitari, noi li aboliamo…
Caro Beppe,
sono il papà di Margherita, una bella bambina di tre anni e mezzo affetta da autismo inserita in un progetto riabilitativo presso il Centro Ri.Rei di Roma sito in via Sbricoli. Il Consorzio di cooperative Ri.Rei. aveva ereditato quattro anni fa la gestione dei centri ex Anni Verdi per la cura e l’assistenza di giovani disabili.Le difficoltà, soprattutto economiche, della nuova gestione sono emerse velocemente ed i rapporti poco chiari tra Ri.Rei, Regione Lazio e ASL hanno spinto la situazione oltre il punto di non ritorno. Inutile dire che l’indifferenza delle istituzioni unita agli interessi disonesti di chi lucra a svantaggio delle strutture pubbliche stanno trascinando il Consorzio Ri.Rei verso la chiusura di tutti i centri di riabilitazione. Un epilogo disastroso per mia figlia (interruzione delle terapie, difficoltà estrema nel trovare un nuovo centro pubblico) e per centinaia di bambini disabili. Ogni bambino affetto da autismo ha necessità di almeno nove ore settimanali di terapia (psicologia, psicomotricità e logopedia), un costo impossibile per una famiglia “normale” in assenza di strutture pubbliche. Anche i dipendenti del Consorzio Ri.Rei sono in una condizione drammatica. Gli operatori non percepiscono lo stipendio da mesi. Ci sentiamo completamente abbandonati al nostro triste destino dalla Sanità pubblica. Federico Taddei