In questi giorni mi aggiro per la spiaggia vicino a casa mia. Sono giorni terribili. C’è continuamente qualcuno che mi ferma e dopo i convenevoli mi dice che ho ragione su tante cose, ma che la Tav in Val di Susa serve al Paese. Spiego, sempre meno pazientemente, che non è una Tav, ma una Tac. Treno ad Alta Capacità, merci non persone. Che la ferrovia in Val di Susa c’è già e che trasporta sempre meno merci anno dopo anno, fino al 30/40 % in meno del carico possibile. L’opera costa 22 miliardi di euro pagati dai contribuenti per un tunnel di 52 chilometri, in una montagna ricca d’amianto, che sarà terminato tra più di vent’anni. Ogni volta l’interlocutore, che ha sempre in mano un quotidiano, scuote la testa e mi dice “Lo so, ma è il progresso, non possiamo rimanere tagliati fuori dall’Europa!“. Cosa devo fare per non impazzire? Ditemelo voi.
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