“Con tutto rispetto dei bimbi di Chernobyl, vorrei parlarvi dei bambini di TARANTO. Quella città del sud della Puglia ridotta ad una fogna di polveri e gas tossici.Vivere a Taranto è molto peggio che vivere a Tokyo immersa nelle radiazioni nucleari. I bambini non hanno un colorito roseo sulle loro guance. Sono gialli,con occhiaie, malaticci, molti con tosse e bronchiti persistenti, che diventano croniche in poco tempo. Nel loro sangue ci sono tracce di diossina e metalli pesanti tossici. Le mamme vedendo i loro figli in quelle condizioni, credono di fare cosa buona rivolgendosi ai loro pediatri, che altro non fanno che avvelenarli di più con antibiotici, cortisoni, antistaminici. L’ospedale Moscati di Taranto è pieno di bambini con patologie molto gravi causate dall’inquinamento dell’aria, dei,cibi, del terreno, del mare. Bambini condannati a soffrire in futuro ,in nome di un’industria obsoleta, l’ILVA. Quest’azienda è a ridosso della città con ciminiere distanti solo 200 metri in linea d’aria che emettono veleni 24 ore su 24, festivi compresi. Beppe,ti dico che la situazione è veramente molto grave. Mi vien da piangere te lo giuro .Anch’io ho tre bimbi,e immagino se vivessero lì. Ci sono stato una settimana fa a Taranto e nel treno, nonostante ci fossero i finestrini chiusi e aria condizionata, all’ingresso di Massafra che dista circa 15 chilometri dalla città entrava un puzzo incredibile misto di gas maleodoranti e nauseabondi. Lì a Taranto stanno morendo.” Roberto Colla
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