“Quando un giorno impareremo a portare i nostri figli a passeggiare in mezzo alla natura e a farli correre spensierati e liberi invece che fare lunghe code in macchina per portarli al centro commerciale la domenica, maledicendo il traffico senza accorgersi che il traffico siamo noi, per comprare cose inutili che non ci servono o che vanno a sostituire cose perfettamente funzionanti ma passate di moda, quando eviteremo di fare interminabili file per lultimo telefonino ultratecnologico che ci permette una superconnessione per scrivere sui social network che non ce la facciamo ad arrivare a fine mese, forse allora le cose cominceranno a cambiare. Non si risolve il problema solo cambiando i politici con cittadini che hanno una visione diversa dellambiente e del bene comune, questo è un primo passo ma il vero cambiamento si ottiene se cominciamo a cambiare noi. Non sarà facile ma se vogliamo una società diversa non esiste altra strada. Dico unultima cosa che non avrei provato se non immerso nella natura e poi smetto di annoiarvi: laltro giorno sono andato per campi con mio figlio di 2 anni, lui correva felice e spensierato ed io dietro di lui, per un attimo mi sono sentito piccolo anchio pervaso da una sensazione di pace e di quiete interiore e da uno strano pensiero: Un giorno ricorderò questo momento come uno dei più belli della mia vita. Fra un po di tempo quei campi spariranno e sorgerà un bel centro polifunzionale con negozi, uffici,appartamenti di 50 mq ma dubito che passando di nuovo da quelle parti riuscirò ad emozionarmi, mi resterà il ricordo di quellattimo. Grazie per la vostra attenzione.” Marco Barbon
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