Immaginate città intere che respirano grazie all’acqua dei loro laghi. Immaginate edifici che si scaldano e si rinfrescano senza fumo, senza condizionatori rumorosi, senza tubi di scarico che sputano calore nell’aria. Sotto la superficie calma di un lago si nasconde una riserva termica naturale, silenziosa e costante, capace di riscaldare d’inverno e rinfrescare d’estate. L’utilizzo dell’acqua di lago è sostenibile per diverse ragioni: il calore viene estratto e restituito nella stessa zona, senza necessità di trasporti su lunga distanza come avviene con i combustibili fossili, e il sistema di riscaldamento di questo tipo può ridurre mediamente dell’80% le emissioni di CO₂ rispetto ai metodi tradizionali basati su petrolio o gas.
Questa tecnologia esiste già e in molti luoghi è pienamente operativa. A Zurigo è una realtà ben consolidata. L’azienda energetica cittadina ewz utilizza il Lago di Zurigo come enorme accumulatore termico per riscaldare gli edifici, producendo calore al 100% locale. La campagna di comunicazione lo racconta in modo semplice, mostrando una gigantesca borsa dell’acqua calda immersa nel lago per rappresentare la funzione naturale di serbatoio di calore. L’energia viene prelevata attraverso scambiatori e pompe di calore acqua-acqua e distribuita agli edifici attraverso reti termiche urbane, garantendo comfort invernale e raffrescamento estivo con un consumo energetico minimo e senza emissioni dirette.
Il principio alla base è sempre lo stesso, in inverno l’acqua viene prelevata e riscaldata con pompe di calore, in estate si inverte il processo o sfruttare direttamente la temperatura più bassa del lago per raffrescare gli ambienti. Quando la temperatura dell’acqua scende sotto i dieci gradi è possibile realizzare un raffrescamento quasi gratuito, senza bisogno di macchine frigorifere aggiuntive. Questo approccio permette di ottenere coefficienti di prestazione elevati grazie alla stabilità termica della sorgente e può essere applicato sia con impianti centralizzati che servono interi quartieri sia con sistemi individuali.
In Svizzera sistemi di questo tipo sono attivi da decenni; a Zurigo, già nel 1937, un impianto basato sull’energia della Limmat serviva edifici pubblici. Oggi le tecnologie si sono evolute ma la logica è rimasta la stessa. Nei mesi caldi, la stessa infrastruttura viene sfruttata per il cosiddetto raffrescamento passivo, che riduce drasticamente il fabbisogno energetico dei condizionatori tradizionali e abbatte le emissioni.
Il potenziale è enorme, in molte aree urbane situate vicino a laghi o grandi bacini d’acqua si possono creare reti termiche efficienti e pulite, capaci di sostituire in larga parte i combustibili fossili e i sistemi di climatizzazione energivori. È un modo concreto per utilizzare fonti rinnovabili già presenti, senza attendere nuove tecnologie. L’acqua dei laghi in questo modo può diventare una risorsa strategica per una reale transizione energetica.






