“Napolitano, perché non testimoni in pubblico sulla trattativa Stato – Mafia? Napolitano deve dire quello che sa sugli “indicibili accordi” fra lo Stato e la mafia. Lo ha deciso la Corte d’assise di Palermo dimostrando che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla giustizia. Ma il Sig. Napolitano testimonierà in privato nella sala ovattata del Quirinale. Perché non lo fa pubblicamente? Il numero 1 dei cittadini dovrebbe dare l’esempio per primo.
Sig. Napolitano, fra Stato e mafia chi vuole orecchie tappate e bocche cucite non dovrebbe essere lo Stato. Il testimone eccellente teme il modo sprezzante in cui potrebbe essere trattato, domande inquisitorie e magari… che compaia “il capo dei capi” Totò Riina in videoconferenza. Se il boss mafioso (Riina) volesse, la legge glielo consentirebbe dato che è “imputato interessato all’esame”. Tutti i cittadini italiani, in quanto vittime di questo accordo, sono interessati all’esame e devono sapere! Non vogliamo altri segreti di Stato, non accettiamo più situazioni dallo “stantio odore di massoneria”. Sig. Napolitano si prenda le sue responsabilità e parli pubblicamente!”
Nicola Morra
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