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Un’aspirina al giorno toglie i tumori di torno

beppegrillo.it - Dicembre 29, 2010


“L’aspirina (acido acetilsalicilico), che si può acquistare a poco costo in farmacia senza ricetta medica, è probabilmente il più potente farmaco che preso regolarmente quando si è in buona salute è in grado di ridurre nel futuro il rischio di decesso per tumore. Già alcuni studi pubblicati sulle più importanti riviste mediche del mondo avevano mostrato che chi consumava regolarmente aspirina aveva una mortalità significativamente inferiore per alcuni tipi di tumore. Ora un`importante studio pubblicato a dicembre sulla prestigiosa rivista inglese Lancet dimostrava che prendendo regolarmente un`aspirina si riduceva dopo 5 anni del 20% il rischio globale di morire di tumore e del 30% dopo 7,5 anni ( 30% per il tumore al polmone, 35% per quello all`intestino, 40% al colon, 60% all`esofago. ecc). Il beneficio si manifestava dopo 5 anni di presa giornaliera di un`aspirina (indipendentemente dalla dose) e cresceva nel tempo. L’aspirina, sintetizzata nel 1887 dal chimico tedesco Felix Hoffmann, è probabilmente con gli antibiotici il farmaco più straordinario e di maggior successo della storia. Oltre ad essere un analgesico, un antipiretico, un antiinfiammatorio, è utilizzato per curare alcune complicazioni della gravidanza, per la prevenzione primaria e soprattutto secondaria dell`infarto e dell`ictus ischemico. L’aspirina ha tuttavia anche degli effetti secondari il più importante dei quali è rappresentato dai sanguinamenti (ulcere) gastro-intestinali ( circa 1 caso ogni 1.000 persone all`anno che prendono giornalmente aspirina), inoltre essa può leggermente aumentare il rischio di ictus emorragico, rischio quest`ultimo abbondantemente compensato dalla riduzione di quello ischemico e di altri eventi cardiovascolari. Concludendo, il rapporto beneficio/ rischio è ampiamente favorevole al consiglio di raccomandare la presa quotidiana di un`aspirina a basso dosaggio (75 mg ) a partire dai 40-50 anni . Vista l`importanza del beneficio (diminuire il rischio di ammalarsi e morire per un tumore e di fare un infarto o un ictus ischemico) in rapporto agli effetti indesiderati è giudizioso non attendere ulteriori conferme scientifiche che, tra l`altro, se fondate su studi ancora da programmare, non saranno disponibili che tra una decina, se non una ventina di anni. Conferme che tra l`altro non potranno mai venire da studi finanziati dell`industria visto che l`aspirina è un farmaco “libero” da brevetti e che tutti possono copiare, inoltre il suo principio attivo ( l`acido acetilsalicilico ) è alla base di altri preparati con nomi diversi, come ad esempio l`Alka Seltzer. Che non valga la pena di perder tempo la pensa anche il professor Carlo La Vecchia dell`Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri che sul Corriere dell`8 dicembre scorso affermava “sono favorevole all`uso dell`aspirina anche perché ormai i tumori colpiscono una buona percentuale della popolazione”. Opinione identica quella del professor Peter Elwood dell’Università di Cardiff che ha studiato per 40 anni l`impatto dell`aspirina sulla salute e osserva come oggigiorno la decisione di prendere regolarmente un`aspirina va vista nella stessa ottica della promozione di stili di vita favorevoli alla salute. Di opinione diversa invece quella di Carmelo Iacono presidente della società italiana di oncologia medica che, sempre sul Corriere dell`8 dicembre, considera i risultati dello studio inglese “come indicativi e che dovranno essere verificati da ulteriori sperimentazioni prima di tradurli nella pratica medica”. Ora staremo a vedere se gli oncologi se la sentiranno di dare alla popolazione anche il consiglio di prendere un`aspirina a partire dai 40-50 anni oppure se preferiranno non dire nulla o sconsigliare per poi avere più ammalati di tumore su cui sperimentare, finanziati dall`industria, i cosiddetti nuovi farmaci “intelligenti” dal costo elevatissimo e che, per la quasi totalità, prolungano la vita da qualche settimana a qualche mese con effetti indesiderati sovente molto importanti. Non sarebbe per nulla sorprendente se anche gli oncologi da qualche settimana abbiano iniziato a prendere la sera prima di dormire, con un bicchiere di latte per proteggere la mucosa gastro-intestinale, una “baby” aspirina di 75 mg.”. professor Gianfranco Domenighetti

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