“Ciao Beppe, un piccolo appunto a quegli uomini cosiddetti “tutti di un pezzo” e che invece considero uomini a metà : uomini che lavorano 12 – 15 ore al giorno, col capo chino, non trovando mai il tempo, la volontà di alzare la testa, allungare lo sguardo, fermarsi a pensare, riflettere ed occuparsi della Società etica e morale che li circonda….gente che se gli aumenti il prezzo del pane non si domandano nemmeno se ha un senso, se può essere giusto o meno; l’unica cosa che sanno fare per resistere è lavorare ancora di più, quasi fossero degli animali da soma; gente che si annoia a passare qualche giorno in relax con la famiglia o gli amici. Ho sentito un lavoratore intervistato mentre stava entrando in FIAT “io sono per il lavoro”! Ma cosa vuol dire, e a che prezzo! Tu per il lavoro, i tuoi padroni (manager senza scrupoli) per il profitto. Costituita una qualche forma di Società, è dovere di tutti prendersene cura… altrimenti tanto valeva vivere nella giungla ed accettare la legge del più forte, almeno si partiva ad armi pari”. Davide P., disoccupato
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