Renzie con la scusa degli 80 euro, si appresta a svendere RAI Way, la società che possiede i ripetitori e le antenne della RAI, un patrimonio pubblico realizzato con i soldi di tutti i cittadini
“Con il decreto Irpef, quello degli 80 euro, il governo Renzi ha deciso di tagliare 150 milioni alla Rai trattenendo quasi il 10% del canone raccolto nel 2014. Da un momento all’altro si dice alla Rai che non riceverà i 150 milioni di euro già previsti per lanno in corso, senza prospettare però un piano meditato e rigoroso di riorganizzazione della tv pubblica. Nello stesso decreto, si dà il via libera a eventuali accorpamenti di sedi regionali e cessioni di quote di società partecipate. Se lazienda è di fatto costretta a fare cassa repentinamente per fronteggiare un taglio imprevisto, di certo non basterà procedere con qualche sforbiciata. Dovrà necessariamente ragionare sulla vendita di parte di alcuni dei suoi asset fondamentali come Rai Way, la s.p.a. che possiede e gestisce le infrastrutture per trasmettere e diffondere il segnale Rai, realizzate con i soldi di tutti i cittadini. E infatti ieri il cda di Viale Mazzini ha dato mandato a Gubitosi per ridisegnare il piano industriale e avviare le procedure propedeutiche alla vendita di una quota minoritaria di Rai Way. I cittadini non solo pagano lo stesso canone, ma con la scusa degli 80 euro si vedono portare via quote di uno degli ultimi asset strategici italiani: la rete di impianti e torri è la struttura portante del servizio pubblico radiotelevisivo rimasta fino ad oggi ancora saldamente in mano pubblica. Vista l’assenza di una qualsiasi logica economica alla base di una manovra del genere, viene spontaneo chiedersi: chi ci guadagnerà da tutta questa operazione?” Roberto Fico, portavoce M5S alla Camera