7th

Dec
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > ARCHIVIO 2005
216 views 6 mins 0 Comment

Pomodori e buoi dei paesi tuoi

beppegrillo.it - Dicembre 16, 2005

Da più di vent’anni in Europa e nel mondo il trasporto delle merci cresce a velocità quasi doppia di quella della crescita del PIL. Miliardi di tonnellate di merci vanno avanti e indietro sulle strade, sulle ferrovie, nei cieli e sui mari. E ogni anno aumentano e vanno più lontano.

Il progresso non si può fermare, dicono. Come se il progresso fosse per forza una locomotiva in discesa e senza freni. L’unica cosa che non è stata ancora toccata dal progresso è l’idea di progresso. Io sono stufo di immaginarmi il progresso come facevano Marinetti e i futuristi dell’inizio del secolo scorso: macchine rombanti e sferraglianti, sempre più grosse, sempre più potenti.

Se vogliamo continuare a credere nel progresso, dobbiamo far progredire anche l’idea di progresso.
Un progresso progredito è un progresso che sussurra, che non romba. E’ un progresso in punta di piedi, non un progresso con i cingoli. “Dall’atomo al bit” ci avevano promesso vent’anni fa i guru della tecnologia. Avevo capito che invece di spostare sempre più atomi, cioè materia, si sarebbero spostati sempre più bit, cioè informazione.

Avevo capito male.

Quello che sta succedendo è ben diverso. Stanno esplodendo lo scambio delle merci materiali e l’impiego di miliardi di tonnellate di infrastrutture e di combustibili per trasportare sempre più lontano sempre più cose, spesso sempre più insensate. Mi è ben chiaro che per secoli le vie di comunicazione sono state le arterie della civiltà e che commerci equi e liberi hanno portato vantaggi a tutti.

Ma la situazione è cambiata. Per più di duemila anni le merci sono state trasportate con varie forme di energia solare indiretta, quella degli animali da soma, del vento, dell’acqua. Oggi i mezzi di trasporto non usano più energia solare ma energia del petrolio, centinaia di milioni di tonnellate all’anno, che diventano miliardi di tonnellate di CO2 nell’atmosfera e che producono danni economici sotto forma di effetto serra, tifoni, uragani, siccità.

Gli storici dell’economia stimano che per secoli i tassi di crescita economica siano stati di qualche punto per mille ogni anno. Adesso i tassi di crescita economica sono di alcuni punti percentuali all’anno, e gli scambi monetari dell’economia raddoppiano ogni 10-30 anni. Inoltre i commerci materiali aumentano ancora più velocemente dell’economia monetaria. Mi sembra chiaro allora che il ritmo attuale di crescita dei trasporti è un mostro mai esistito prima e che mai potrà esistere in futuro. Stiamo vivendo pochi decenni di follia.

Se i prezzi di una bottiglia di vino australiano trasportato fino in Piemonte o di acqua San Pellegrino trasportata fino a Sidney, bruciando a ogni viaggio una bottiglia di petrolio, coprissero anche i costi dei danni ambientali generati, quel vino e quell’acqua costerebbero il doppio, il triplo, il quadruplo.

Perché le salsicce vendute a Norimberga devono essere fatte con maiali bavaresi portati a macellare a Mola vicino a Napoli? E i pigiami tessuti e venduti in Svizzera devono andare fino in Portogallo per farsi cucire i bottoni? E i gamberetti del mare del Nord venduti in Germania devono andare in Marocco per essere lavati? E nei supermercati di Stoccarda deve arrivare acqua minerale irlandese a prezzi inferiori a quella tedesca? E lo speck “nostrano” altoatesino deve essere fatto coi maiali belgi? E la carne secca dei Grigioni con i manzi brasiliani? E i corn flake a Ginevra con il granturco argentino? E la pizza a Napoli con il pomodoro cinese? E il pesto a Genova con il basilico del Vietnam?
La Gran Bretagna importa ogni anno duecentomila tonnellate di carne di porco straniero. Ma esporta anche duecentomila tonnellate di porco britannico. E se ognuno si mangiasse i porci suoi?

In un pianeta sempre più affollato, dove miliardi di persone vogliono a un maggior benessere materiale, si potrà soddisfare tutti solo se si ricomincerà a produrre e consumare localmente tutto quello che è possibile, lasciando ai commerci a lunga distanza il resto.

Un pomodoro prodotto in Cina , in Italia deve costare 50 euro, 10 centesimi di prodotto e 49,90 di danno ambientale.
Poi chi vuole il pomodoro esotico lo compri pure.

In questo folle su e giù per il pianeta di aerei, navi, traghetti, camion e treni sempre più TAV chi ci guadagna è il commercio e non più la produzione.
Anzi, il contadino, l’artigiano vengono espulsi dal sistema produttivo dagli ipersupermegamercati, punti di carico e scarico delle merci del pianeta.
Sentinelle delle multinazionali che ci dicono cosa mangiare attraverso l’informazione e la pubblicità.
E se poi la carne, il miele, il latte prodotti localmente sono più sani e costano meno, chi se ne frega.

PRECEDENTE

La Voce della Val di Susa/10

SUCCESSIVO

Fazio e gli impotenti
Altri articoli
Luglio 9, 2005
Disfunzione dell’etica
Aprile 2, 2005
Il silenzio e le parole del Papa
Dicembre 12, 2005
Gli scheletri dell’Unipol
Maggio 1, 2005
Foligno
Comments are closed.

Cervelli

Il Blog di Beppe Grillo
Il suolo italiano è malato. Ecco tutti i numeri.
Il Blog di Beppe Grillo
OpenAI Svelata, Q* e il Futuro dell’Intelligenza Artificiale
Il Blog di Beppe Grillo
Aspettativa di vita o qualità della vita?

Terra Futura

Il Blog di Beppe Grillo
Luxottica: 4 giorni a settimana, a parità di stipendio
Il Blog di Beppe Grillo
Il suolo italiano è malato. Ecco tutti i numeri.
Il Blog di Beppe Grillo
Energia dagli oceani per il trasporto marittimo
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

BEPPEGRILLO.IT

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2023 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com