Il vento a Milano è cambiato davvero. Invece dell’Expo del cemento della Moratti e di Formigoni, ci sarà l’Expo del cemento di Pisapia e di Formigoni. La colata di cemento è la stessa di prima, ma vendoliana e pidimenoellina, e servirà, come da programma, per “Nutrire il pianeta“e gli immobiliaristi. I milanesi si sono dimostrati contrari con un referendum consultivo cittadino, ma i politici di palazzo Marino se sbattono i coglioni. Il vento è cambiato con Pisapia, Pisapippa, Pisaesspò.
Intervista a Gianni Barbacetto, giornalista:
L’affare Expo 2015(espandi | comprimi)
Sono Gianni Barbacetto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, lo strano caso dellExpo di Milano nasce in un posto sfigato, nellestrema periferia a nord di Milano in un pentagono di sterpaglie ritagliato tra due autostrade, un posto dove nessuno andrebbe mai a farci nulla, tanto meno a abitarci.Quei terreni però sono stati acquistati a buon prezzo, prezzo agricolo, valgono quasi niente, da una società controllata dalla Regione di Roberto Formigoni, la società è la Fondazione Fiera di Milano. LExpo nasce proprio lì, perché la Fondazione Fiera di Milano deve riuscire a valorizzare quei terreni, deve riuscire a risanare i suoi bilanci che sono clamorosamente in rosso, si fa un bellExpo, lesposizione universale che nel 2015 porterà, si dice, milioni di persone a Milano, poi vedremo se arriveranno tutti questi milioni di persone, perché bisogna valorizzare, farà un’operazione immobiliare, il tema dellExpo è un bel tema, non sono contrario allExpo in sé, “Nutrire il pianeta“, lalimentazione, energia per la vita potrebbe essere una buona idea, per esempio lidea di Stefano Boeri, Carlin Petrini di slow food e di altri architetti della consulta degli architetti, era quella di costruire lì una cosa unica al mondo, un grande parco biologico, dove concentrare tutte le coltivazioni, tutti i climi del mondo, sarebbe stata davvero unoccasione per richiamare da tutto il mondo persone che volessero vedere dallorigine il seme alla realizzazione il cibo, la trasformazione della natura in cultura. In realtà quello che preme ai signori dellExpo è fare una grande operazione immobiliare, questo è laccordo di programma firmato dal Sindaco di Milano, dal Presidente della Regione Roberto Formigoni e da altri operatori interessati a questo affare.
L’Expo della Moratti e di Pisapia(espandi | comprimi)
Cosa, soprattutto impegna a fare questo accordo di programma? Impegna a fare circa 750 mila metri quadrati di cemento, questo è, perché una volta che tu hai da valorizzare unarea, pare che gli orti, anche lorto planetario renda poco sullimmediato, in maniera miope si preferisce il cementoche viene ritenuto invece più redditizio e allora ecco il grande imbroglio dellExpo: coprire unoperazione immobiliare con una patina di cultura e di grande esposizione universale. Non cè nessuna differenza tra lExpo di Letizia Moratti e lExpo di Giuliano Pisapia, per ora, speriamo che qualcosa venga fatto, sia ancora in tempo a cambiare qualcosa, perché tutti e due sono lExpo di Roberto Formigoni e sono lExpo della Fondazione Fiera, è la Fondazione Fiera il grande beneficato dalla bacchetta magica urbanistica dellExpo che permette di fare questi benedetti 750 mila metri quadrati di cemento in unarea di circa un milione di metri quadrati. Peccato che i milanesi abbiano votato anche in un referendum consultivo, il 12/13 giugno che vogliono che larea dellExpo sia conservata a parco, dice il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia: Metà dellarea resterà a parco, ma anche questo è un imbroglio, perché se io mantengo i 750 mila metri quadrati di cemento, poi dopo che io li spalmi su tutta larea facendo case più basse, oppure li concentri in metà dellarea per lasciare metà dellarea a verde, comunque la quantità di cemento è la stessa, invece che fare case di 5 piani spalmate su tutta larea, dovrò fare torri di 20/30 piani, ma il risultato finale è lo stesso, questo è limbroglio a cui si somma un ulteriore imbroglio. Larea dellExpo è circondata da altre aree su cui arriveranno altre migliaia di metri quadrati di cemento. Larea della Cascina Merlata per esempio. Cascina Merlata è proprio lì, al confine attaccata allarea dellExpo, lì viene concentrato un mucchio di cemento, quasi 400 mila metri quadrati, è il lato B dellExpo, costruite di là per poter lasciare un po di verde nel parco dellExpo. Accanto ancora cè larea di Via Stephenson, dove ancora anche lì verranno costruiti ulteriori torri, ulteriori residenze, sta per arrivare una nuova ondata di cementificazione con la scusa dellExpo a Milano, in unarea che non avrebbe sicuramente bisogno. Abbiamo visto quante torri di spazi di terziario, di uffici ci sono a Milano vuote, invendute? Stiamo regalando ai nostri figli, ai nostri nipoti, credo, un colossale imbroglio che sarà anche probabilmente un colossale buco economico.
Una colata di cemento per “Nutrire il pianeta”(espandi | comprimi)
Il Sindaco Giuliano Pisapia dice che non si poteva fare altrimenti, quando è arrivato lui ha trovato le cose già fatte, il BIE (Bureau International des Expositions) di Parigi che assegna lExpo in giro per il mondo e che laveva assegnato 3 anni fa a Milano gli ha detto: O firmi questo accordo di programma, ormai il tempo di cambiare non cè più. Allora dice Pisapia: Piuttosto di far fare a Milano una figuraccia planetaria davanti a tutto il mondo e farsi togliere lExpo della nutrizione, dellenergia etc., ho dovuto accettare queste condizioni, poi vedremo pian piano di migliorarle facendo un po meno di cemento, facendo più verde. Credo che questo non basti perché è mai possibile? Milano, la Milano di Letizia Moratti è da 3 anni che stanno litigando per fare questa grande operazione immobiliare, per 3 anni andava bene tutto e non cera nessuna urgenza, arriva Giuliano Pisapia e tutto deve essere fatto in maniera urgente entro luglio bisogna fare le gare, entro ottobre devono partire i cantieri, altrimenti il BIE avrebbe tolto lExpo a Milano, ma siamo davvero sicuri? Come mai la fretta che non cè stata nei 3 anni di Letizia Moratti è diventata stringente nei primi 15 giorni in cui Giuliano Pisapia è diventato Sindaco? Cosa succederà dopo? Questa è la grande scommessa e è quello su cui ancora si può lavorare, durante lEsposizione universale che dura pochi mesi, lì saranno costruiti dei capannoni, i padiglioni dei vari Paesi che arriveranno da tutto il mondo. E dopo, chi ha speso 120 milioni di Euro per acquistare le aree, in parte 40 milioni al gruppo Cabassi e in gran parte, 80 milioni alla Fondazione Fiera per sistemare i conti di questa creatura di Roberto Formigoni, è chiaro che a quel punto non è che si potrà tanto stare a giocare con i parchi e con lalimentazione, bisognerà valorizzare linvestimento fatto e costruire, costruire, costruire, vediamo quanto, vediamo dove, vediamo cosa succederà e lo vedremo nei prossimi mesi.