Giovanni Falcone diceva “Segui i soldi e troverai la mafia“. Ogni immigrato che arriva in Italia ha diritto a 1.050 euro al mese per vivere. Di questi una quota va alla mafia. Dalle intercettazioni il tariffario è tra un euro e due euro al giorno. Per la mafia un immigrato è una rendita. Vale più della droga. Meglio un carico di africani che un carico di cocaina. E quindi ha tutto l’interesse a farne arrivare il più possibile. Ci sono poi gli scafisti che vengono pagati dagli immigrati, le cifre si aggirano intorno ai 1.000 euro per persona. Ma chi paga gli scafisti? L’immigrato che con quella cifra vivrebbe per anni al suo Paese? O qualcun altro? L’immigrato si indebita forse vita natural durante per ottenere il passaggio sul barcone? E in questo caso con chi? E’ irrealistico pensare che gente che “ha perso tutto“, indigente, senza neppure i soldi per un cambio d’abito possa disporre di 1.000 euro o più. Da dove arrivano questi soldi? La risposta più ovvia è che paghi chi ci guadagna e quindi le mafie. E in questo caso il cerchio scafisti-immigrati-mafie si chiude. Certo, ci sono anche i partiti politici che creano “le emergenze” in modo da aprire centri di accoglienza su cui lucrare insieme alle mafie. Mafiacapitale è solo la punta dell’iceberg. Dove c’è immigrato, c’è odore di soldi. E’ una risorsa da mettere nel Pil con droga e prostituzione. Dopo Roma ci saranno altre città, altre tangenti, altri politici. E’ solo questione di tempo. Per risolvere il problema immigrazione va prosciugato il fiume di soldi che si porta con sé.
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