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Fotomontaggio tratto dal quadro di Giotto di Bondone, Strage degli innocenti
Le aziende italiane stanno pagando l’imposizione dell’euro a caro prezzo. Mentre una miriade di aziende fallisce, altre nonostante abbiano una tradizione, una storia e offrano prodotti di estrema qualità vengono acquistate e passano in mani straniere.
Dal 1998, quando la lira era già agganciata all’ECU (condizione postaci per poter entrare nell’euro), sono state vendute all’estero centinaia di imprese italiane che hanno fatto la storia e la fortuna del Made in Italy e del nostro Paese,tra queste: Locatelli, Algida, Fendi, Peroni, Lucchini, Wind, Riso Scotti. Solo negli ultimi quattro anni quasi 500 marchi nostrani sono passati in mano straniera. Uno degli ultimi marchi a perdere la proprietà italiana è stata la Garofalo a giugno di quest’anno, acquistata per il 52% da Ebro Foods. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti il valore dei soli marchi alimentari italiani venduti all’estero dal 2008 ad oggi oltrepassa i 10 miliardi.
L’euro ha fatto dell’Italia terra di conquista e di vendita all’asta al ribasso dei nostri marchi più prestigiosi. I gruppi stranieri hanno speso circa 55 miliardi di euro per portarsi via i marchi italiani più famosi, soldi che non portano alcun valore aggiunto alla comunità che invece si vede depredata di una ricchezza inestimabile.
E’ una strage delle imprese che porta l’economia al collasso.
Non c’è più tempo!
Fuori dall’euro per salvare le imprese del Made in Italy e recuperare la nostra identità.
Di seguito alcune della maggiori aziende italiane finite all’estero (fonte):
1998
Locatelli (Svizzera)
San Pellegrino (Svizzera)
1999
Algida (Unilever)
2000
Emilio Pucci (Arnault, Francia)
Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia)
2001
Bottega Veneta (Francia)
Fendi (Francia)
2003
Peroni (Sudafrica)
Sps Italiana Pack Systems (Usa)
2005
Acciaierie Lucchini (Russia)
Benelli (Cina)
2006
Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna)
Galbani (Francia)
2008
Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia)
2009
Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra)
2010
Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007)
Belfe (Sud Corea)
Lario (Sud Corea)
Boschetti alimentare (confetture) (Francia)
2011
Gancia (Russia)
Fiorucci (salumi) (Spagna)
Parmalat (Lactalis, Francia)
Bulgari (Francia)
Brioni (Francia)
Wind (Russia, prima Egitto)
Edison (Francia)
Mandarina Duck (Sud Corea)
Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa)
Eridania (zucchero) (Francia)
2012
Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d’Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita
Ducati (Germania)
Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK)
Valentino (Qatar)
Ferretti (nautica) (Cina)
AR Pelati (pomodori) (Giappone)
Coccinelle (Sud Corea)
Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie
2013
Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese)
Loro Piana (Francia)
Pernigotti (Turchia)
Chianti Gallo Nero Docg (Cina)
Pomellato (Francia)
Scotti Oro (Spagna per il 25%)
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