La maschera rossa è già entrata nel castello dove sono trincerati i partiti. Loro, però, fanno finta di nulla. L’allegra brigata crede di essere immune al cambiamento, alla peste che la distruggerà. E’ come un morto che cammina, ma non sa di esserlo. Le cinte di mura che ha costruito in tanti anni di regno, in apparenza solide come quelle di Costantinopoli, per escludere i cittadini da ogni aspetto della cosa pubblica cominciano a franare. La partitocrazia si crede invulnerabile e, fino ad ora, ha avuto buoni motivi per pensarlo. Vive da decenni tra agi e privilegi, opera per editti indiscutibili da coloro che tratta da sudditi. Si è autoeletta e si è propagata in ogni ganglio del Paese, in ogni struttura pubblica e privata, come una metastasi della democrazia. In alcuni momenti si è sentita perduta, ma non si è mai persa d’animo, ha fatto una capovolta come nel ’92, si è rifatta il belletto e si è ripresentata all’elettorato. Ci hanno pensato poi i giornali e la televisione a trasformare in vergini delle vecchie baldracche.
Ora il gioco è finito, la Rete ne mostra le rughe, le falsità, i bubboni. Le eterne facce da culo abbozzano, depistano, confondono. Credono, come i vecchi mafiosi, che il vento passerà e sia sufficiente farsi canna per poi rialzarsi quando il tempo tornerà al sereno. Dopo il risultato del referendum si sono presentate di fronte agli italiani da vecchie maitresse consumate per recitare la solita stanca parte, non accorgendosi che non se le vuole trombare più nessuno. Hanno trasformato la vittoria degli italiani in una loro vittoria. Un voto per il futuro del Paese in un voto politico.
Fini, Casini e Rutelli hanno dichiarato: “La grande partecipazione popolare ai Referendum dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti: é ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire ciò che vogliono gli italiani“. Dopo Fukushima Fini era ancora nuclearista senza tentennamenti e Casini pure. Fini: “Il problema della sicurezza nucleare va al di là dei confini nazionali. Ci sono centrali in Slovenia e in Francia e se lì ci fossero dei disastri colpirebbero anche noi. Da più parti inoltre ho letto che le centrali giapponesi non sono di ultimissima generazione. In Italia si parla di centrali nucleari di ultimissima generazione. Il mio auspicio è che non si decida sull’onda dell’emozione“. Casini: “Sarebbe il caso che il governo passasse dalle parole ai fatti altrimenti tra dieci anni saremo ancora fermi a discutere”. Il supercazzolaro Vendola che non ha reso pubblica la gestione dell’acqua in Puglia, non si è smentito: “Oggi vince l’Italia dei beni comuni, perde l’Italia delle lobbies, perde un pezzo abbastanza pregiato dell’ideologia liberista che ha governato le sorti del mondo“.
Le due maitresse anziane, quelle con più esperienza, hanno espresso la loro migliore faccia da culo per l’occasione. Bersani ha spiegato con la sua esse blesa che l’acqua “per forza” non va bene, ma l’acqua privatizzata “per volontà” dei pubblici amministratori è più buona. Il Pdmenoelle ha già una legge calda-calda. Il cadavere di Berlusconi ha affermato “Dovremo impegnarci fortemente sul settore delle energie rinnovabili“. E’ lo stesso figuro che rassicurava fino a ieri Sarkozy sul nucleare e bombarda il fratello Gheddafi. Gargamella Bersani ha detto che il Paese ha divorziato dal centro destra. Non è vero. Il Paese ha divorziato dai partiti, ma le facce da culo non lo hanno ancora capito.
Comments are closed.