Centinaia di tribù indigene vivono nella foresta pluviale. Molte di queste sono direttamente minacciate di sfollamento per l’estrazione di risorse e per la massiccia e implacabile deforestazione. Fino ad oggi, il 70% dell’Amazzonia ecuadoriana è nelle mani di compagnie petrolifere, e sono stati pianificati piani per mettere all’asta più terra.
Una di queste aree comprende una vasta zona del territorio dei Waorani, etichettata come Block 22 dal governo ecuadoriano, che ospita 18 comunità Waorani.
Quattro anni fa, i Waorani decisero che era giunto il momento di mappare il loro territorio, come un mezzo non solo per dimostrare la loro legittima proprietà della terra, ma anche per documentare la ricca biodiversità del territorio. Nel corso di quattro anni, i Waorani hanno utilizzato alta tecnologia GPS e droni per mappare 180.000 ettari del loro territorio. Le mappe includono quasi 10.000 punti GPS.
Il progetto è portato avanti da Oswando Nenquimo, originario di una delle comunità del Blocco 22, che si è dedicato completamente alla realizzazione. Viaggia tra le 52 comunità Waorani, insegnando tecniche GPS e facilitando il processo di mappatura. Proprio come la maggior parte della popolazione, Oswando è fermamente convinto che la storia della terra di Waorani sia raccontata dalla sua stessa gente. Mentre la minaccia di deforestazione e potenziale spostamento continua senza sosta, Oswando e il popolo Waorani intendono continuare a mappare poiché è per loro uno strumento importante per combattere l’estrazione di risorse naturali.