L’Agenda Nera della Seconda Repubblica
(14:01)
Con la legge bavaglio il libro: “L’Agenda Nera” non sarebbe potuto uscire. E’ una delle ultime occasioni per informarsi sulla nascita della Seconda Repubblica, quella in cui viviamo sospesi da 15 anni e nata dal sangue di Falcone e Borsellino. Il cinismo degli italiani li perderà, perché, se è vero che la maggior parte del Paese non sa nulla e spesso non vuole sapere nulla, migliaia di politici, imprenditori, giornalisti sanno molto, forse tutto, e rimangono in silenzio per partecipare al banchetto o più semplicemente per tirare a campare. Montezemolo o Monti o la Marcegaglia, Casini, D’Alema o Fini, De Bortoli, Galli della Loggia o Romano sono da sempre sullo sfondo a fare da tappezzeria. La legge bavaglio è nata con la strage di via D’Amelio, non è stata necessaria una legge, il bavaglio, gli italiani se lo sono messi da soli.
Intervista a Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza
12 anni di blackout informativo (espandi | comprimi)
Blog: “A tre anni dallAgenda Rossa di Paolo Borsellino lAgenda ha cambiato colore, è diventata nera, il mistero diventa più fitto e si tenta ancora una volta di nascondere una verità che potrebbe essere sconvolgente.”
Sandra Rizza: “LAgenda Nera è una sorta di continuazione ideale dellAgenda Rossa, è un racconto che comincia proprio nel momento in cui si conclude il racconto dellAgenda Rossa,
cioè nel momento dellesplosione di Via DAmelio il 19 luglio 1992. E la storia del depistaggio che è stato confezionato sulla strage di Via DAmelio tra il 1992 e il 1994, con lobiettivo, questa è almeno una delle ipotesi che fanno i PM di Caltanissetta, di tarare le indagini sul livello della manovalanza e di distogliere completamente lopinione pubblica dalle indagini sui mandanti occulti delle stragi. ”
Giuseppe Lo Bianco : “Noi ripartiamo dal botto di Via DAmelio, quello che è successo il 19 luglio 1992 era il punto dapprodo dellAgenda Rossa che raccontava i 56 giorni tra Capaci e Via DAmelio, con lAgenda Nera ripartiamo da quel botto e raccontiamo la storia del depistaggio delle indagini, è la storia di un processo che ha portato alla sbarra una serie di mafiosi, la cupola mafiosa sulla base delle dichiarazioni di un pentito che si chiama Scarantino e che si è rivelato un pentito di carta, un uomo che ha raccontato una falsa verità sulla quale la Cassazione ha messo poi il bollo su 3 sentenze. Improvvisamente è spuntato un signore che si chiama Gaspare Spatuzza che ha riscritto la storia della strage di Via DAmelio rimettendo in discussione la sentenza della Cassazione e rimettendo in gioco una verità storica, cè un lavoro di riscontro ovviamente dei magistrati molto meticoloso, molto minuzioso e che vista lesperienza precedente ha previsto anche la videoregistrazione di tutti gli interrogatori compiuti a Caltanissetta in questa nuova fase delle indagini, cè da dire però una cosa, in molti pensano questo in questo Paese perché è come ci fosse stato un blackout di 12 anni, questo Paese la storia delle stragi, la lotta alla mafia è stata dimenticata per 15 anni, è sparita dallagenda politica prima e dallagenda dei direttori dei giornali dopo, questo è un Paese che sconta un blackout informativo di almeno 12 anni, adesso stiamo cercando di recuperare il terreno.
Bombe per una progressione politico-mafiosa (espandi | comprimi)
Blog: “Chi ha imbeccato Scarantino, lo ha fatto allo scopo di nascondere cosa di così importante? Come si è riusciti a convincere un uomo a rinunciare agli anni di libertà?”
S. Rizza: “Noi naturalmente dobbiamo ragionare sulle ipotesi che fanno gli inquirenti, sono due: 1) che il depistaggio sia stato costruito in buonafede nel senso che in un momento di grande confusione istituzionale, i poliziotti avevano la necessità di consegnare dei colpevoli in un tempo rapido allopinione pubblica e alla magistratura, avendo a disposizione una serie di informazioni raccolte sul territorio attraverso i confidenti, questa è lipotesi sempre che fanno i PM di Caltanissetta, pensarono di utilizzarle attribuendole a un falso pentito perché era lunico modo perché queste informazioni potessero avere uno sviluppo processuale rapido e concreto 2) i poliziotti o comunque chi ha ordito questo depistaggio labbia fatto con un obiettivo eversivo, con finalità eversive, proprio con lobiettivo di coprire tutte quelle manovre di tipo politico che in quel periodo venivano orchestrate e che avrebbero portato lItalia al più grosso cambiamento istituzionale mai verificatosi dal dopoguerra e cioè il passaggio della Prima alla Seconda Repubblica. In questo senso le dichiarazioni che oggi fa Spatuzza sono estremamente significative perché lui parla delle bombe di quel periodo come di una progressione politico mafiosa, parla di terrorismo politico attribuendo per la prima volta a quegli episodi stragisti una valenza politica, come se qualcuno esterno a Cosa Nostra avesse orientato la manovalanza mafiosa su quelle stragi con un obiettivo politico, un obiettivo altro rispetto a quelli di Cosa Nostra.”
Blog: “Nel frattempo la richiesta di adesione al programma di protezione per Spatuzza si fa sempre più difficile, come mai lo Stato non protegge un supertestimone?”
G. Lo Bianco: “Perché è una storia vecchia, più si alza il livello delle indagini, più evidentemente le resistenze di certe parti politiche, di certe parti istituzionali si fanno più forti, più si sale nei piani alti del potere con le indagini antimafia, più si scoprono certi santuari e più la resistenza a consentire ai magistrati di ottenere gli strumenti per indagare, in questo caso di concedere il programma di protezione a Spatuzza si fa più difficile, non è una sorpresa.”
Blog: “Ciancimino parla perché vuole salvare il patrimonio del padre, Spatuzza parla perché cerca protezione e cè questa teoria del racconto la verità perché ho la necessità di tirarne fuori al tornaconto, funziona sempre questa formula? E simile al tentativo di scoprire Spatuzza?”
G. Lo Bianco: “Penso che in uno Stato di diritto la domanda più semplice da farsi è intanto se dicono la verità, se dicono la verità non ci interessa i motivi per cui parlano o non parlano, il problema è riscontrare quello che dicono e se dicono la verità andare avanti con le indagini.”
Il Procuratore Grasso di recente a Firenze ha detto: “non è da escludere, è verosimile che Cosa Nostra cercasse dei riferimenti di natura politica, tentasse di cambiare il taxi dalla vecchia Democrazia Cristiana per una parte socialista, in una forza politica nuova, gli indizi sarebbero gravi, precisi e concordanti e portano in una strada, la prudenza però è necessaria in questo caso perché si rischia di
“. Grasso ha poi corretto il tiro di quelle dichiarazioni con unintervista a La Stampa nella quale ha specificato di non avere mai parlato di Berlusconi e di DellUtri, in effetti lui non ha parlato di Berlusconi e di DellUtri davanti ai familiari delle vittime di Via dei Georgofili ne ha parlato nella richiesta come fa ogni Magistrato la richiesta di archiviazione depositata nel 1998 agli atti della Procura di Firenze insieme ai suoi colleghi ? Fleri, Nicolosi, Crini e il compianto Gabriele Calazzi? E’ una richiesta di archiviazione che vedeva indagati Berlusconi e DellUtri come mandanti occulti delle stragi, lì ci sono scritte le stesse cose sostanzialmente che Grasso ha detto davanti ai familiari delle vittime di via dei Georgofili con due riferimenti molto precisi.
Thruman Show italiano (espandi | comprimi)
Blog:Come può lopinione pubblica lasciarsi sfiorare dal pensiero, dallipotesi di avere un capo di governo molto amico di un personaggio che fa la cerniera secondo una sentenza di primo grado tra Cosa Nostra e il mondo delleconomia che conta milanese e non ribellarsi? Come si fa a tenere buona unopinione pubblica di 60 milioni di cittadini per 12 anni?”
S. Rizza : “Non voglio tirare fuori di nuovo tutta la retorica sullopinione pubblica di questo Paese e sul livello di narcosi che questo paese ha subito in questo che giustamente Barbara Spinelli ha chiamato il Thruman Show italiano, la costruzione di una falsa realtà attraverso lo strumento televisivo che ha distolto poi tutti gli italiani dalla vera realtà delle questioni soprattutto della lotta alla mafia. Penso che se 1998 lopinione pubblica avesse saputo il contenuto di quella richiesta di archiviazione, non dico che sarebbe cambiato tutto, ma credo che lopinione pubblica italiana avrebbe avuto comunque il diritto di conoscerlo e il diritto quantomeno di tentare di orientare nellurna il proprio voto in maniera forse diversa, questo ovviamente con il senno del poi, però credo che lopinione pubblica di un Paese occidentale abbia il diritto di conoscere il lavoro che fa un pezzo dello Stato, i magistrati e che, seppure coperto da una richiesta di archiviazione, alla fine riscrive una fetta di storia, fissa dei punti fermi, dei paletti sui quali è bene dare il massimo dellinformazione. Ricordo che una volta il Procuratore Vigna mi disse: “Guarda che le notizie non si trovano nelle richieste di rinvio a giudizio, è molto più facile trovarle nelle richieste di archiviazione” e si è rivelato drammaticamente vero.”
Blog: “Uccidere Paolo Borsellino per impedirgli di arrivare a una verità o uccidere Borsellino facendo con lui morire anche la verità che aveva già acquisito?”
S. Rizza: “Siamo sempre nel campo delle ipotesi, una delle ipotesi che vengono fatte è che Borsellino possa essere stato eliminato perché era venuto al corrente della trattativa in corso tra pezzi dello Stato e la mafia. Una cosa è certa, la strage di Borsellino e il depistaggio che è conseguito alla strage di Borsellino sono forse i più inquietanti in tutta la storia dei depistaggi italiani che sono molteplici, perché la storia di Borsellino è lo spartiacque che segna proprio il cambiamento, il momento di passaggio politico del nostro paese, dalla Prima alla Seconda Repubblica, è il cambiamento più grosso che si sia mai verificato nella storia italiana del dopoguerra a oggi, bisogna chiedersi perché quella strage, perché in quel momento, perché 56 giorni dopo la strage Falcone, cosa è successo subito dopo, solo se potremo rispondere a queste domande, noi daremo anche un senso più preciso alla morte di il Borsellino.
Blog: “Se fosse vero tutto quello che dice Spatuzza e venisse confermato, timbro di verità, patente di attendibilità assoluta per Spatuzza, lopinione pubblica si scrollerebbe di dosso tutta la pavidità di questi anni o rimarrebbe tutto comè adesso?”
G. Lo Bianco: “Sono convinto che lopinione pubblica italiana è tra le opinioni pubbliche più ciniche che esistono a questo mondo, quindi non sono molto ottimista da questo punto di vista, però ritengo giusto che conosca, che abbia il diritto e il dovere di conoscere quello che è successo in questi anni e sui quali non è un mistero per nessuno che la storia dItalia è segnata da punti oscuri, da buchi neri e da questioni irrisolte ormai da 50 anni, probabilmente tenute insieme da un unico filo nero che li lega questi episodi, se cè la speranza che qualcosa venga fuori per quanto riguarda le indagini sulle stragi recenti Falcone e Borsellino e di quelle del 1993, credo che lopinione pubblica abbia il diritto di sapere che poi questo significa sovvertire completamente uno status quo, da questo punto di vista sono molto pessimista.
Blog: “E il rischio che diventi un buon motivo per non parlarne questo anche?”
G. Lo Bianco: “No, assolutamente, non credo che questo serva da alibi a nessuno in qualche modo. “
Blog: “Però diventate delle mosche bianche. “
G. Lo Bianco: “La riflessione da fare è un’altra, perché occorrono libri in questo Paese e le cose non vengono poi scritte sui giornali? Questa è secondo me la domanda da fare, perché in questo Paese molti colleghi hanno rinunciato a fare il proprio mestiere o per propria scelta o perché sono impossibilitati o perché il sistema di conflitto di interessi è così stringente che alla fine comprime davvero ogni professionalità e ogni espressione professionale pura. “
Blog: “Lo Bianco, parlate di unindagine sostanzialmente in corso, con le nuove norme probabilmente non
anzi sicuramente non se ne sarebbe potuto parlare.”
G. Lo Bianco: “Vorrei dire che questo libro rischia di essere lultimo libro pubblicato prima dellentrata in vigore della legge contro le intercettazioni perché, se questa legge fosse già in vigore probabilmente, anzi sicuramente questo libro non sarebbe stato stampato, io e Sandra avremmo rischiato due mesi di carcere, leditore 300 mila euro di multa secondo le norme previste dal disegno di legge.”
Blog: “Come si scappa da questo tentativo di tappare la bocca a tutto, a tutti, limitare la diffusione del pensiero, della conoscenza? Questo libro sarebbe uscito quindi tra 5, 10 anni probabilmente. ”
G. Lo Bianco: “Da questo punto di vista la penso in maniera molto chiara, penso che la notizia abbia sempre una forza intrinseca sua, che supera qualsiasi tentativo di bavaglio del potere, adesso in un mondo globalizzato, con linformazione globalizzata non è difficile poi andare a leggere su siti di altre nazioni europee, per esempio notizie che riguardano lItalia che poi rimbalzerebbero inevitabilmente anche nel circuito informativo italiano.”