Non siamo noi a dover emigrare, ma loro a dover prendere gli elicotteri.
“Quì ed in molti altri luoghi, sento parlare laureati e lavoratori che se ne vanno all’estero, perché quì non c’è lavoro, non c’è meritocrazia, non c’è nessuno che rispetta leggi che vanno solo a danno dei cittadini. Sento padri e madri di famiglia che si costringono a infrangere i propri ideali, la propria dignità, pur di andare avanti. Sento politici che cambiano sponda e bandiera “perché a mali estremi…” e “vado dove c’è più bisogno”, ma dimenticano ben presto le promesse elettorali. Io non me ne vado.
Io non abdico i miei ideali.
Io non scendo a patti con la mia coscienza.
Io non accetterò o verserò mazzette per lubrificare ingranaggi, non pagherò pizzi, non sverserò e inquinerò perché meno costoso.
So benissimo che questo Paese è in mano ai furbi (nel migliore dei casi) ed ai delinquenti (nel peggiore), ma non li lascerò vincere, non gli lascerò in mano il paese che amo solo perché loro sono più forti. Io sono più forte. Non guarderò mio figlio, tra vent’anni, confessando di aver contribuito al malaffare “perché tanto lo facevano tutti, così è la vita”. Resterò coerente con me stesso, perché oggi la coerenza non è più un valore, ma si decide caso per caso. Non me ne vado all’estero, dove tutto è sì più facile, ma dove non è la mia patria. Lavoro per creare lavoro, inizierò una nuova attività nonostante gli ostacoli e lo scetticismo di chi mi circonda. Avrò successo o fallirò, ma l’avrò fatto nel mio Paese, nella mia Nazione. Io resto quì e la mia sola presenza sia di monito e minaccia per coloro che usano il MIO Paese per pulirsi le natiche e ingrossarsi il portafoglio. Li sto aspettando”. Bad
Comments are closed.