Carichi di grano, proveniente dall’estero, arrivano al porto di Bari. E si scopre che sono pieni di micotossine: sostanze tossiche che, se assunte in eccesso e per tempo prolungato, favoriscono l’insorgere di malattie non ultimi i tumori.
Il grano è fondamentale per gli italiani, alla base della dieta mediterranea ricca appunto di pane, pasta, cereali. Il rischio che nel nostro Paese si assuma un quantitativo pericoloso di micotossine è quindi molto alto. Per questo il M5S, con un’interrogazione ai ministri della Salute e delle Poltiiche Agricole, chiede di rivedere i livelli di micotossine ammesse negli alimenti, di inasprire i controlli sanitari e rendere più trasparenti le etichette.
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Ma non ci preoccupiamo solo della salute. I nostri agricoltori, già gettati nella disperazione da dissennate politiche agricole europee (vedi il caso dell’olio tunisino), sono in grado di fornire un prodotto sicuro. Le micotossine, infatti, si sviluppano anche nei tempi lunghi di trasporto dei grani di importazione. Eppure, il grano italiano resta penalizzato dalla forbice tra il costo di produzione e quello finale al consumatore. Per questo il M5S chiede accordi di filiera e l’istituzione della Commissione Nazionale del Grano, prevista anche dalla legge.
E’ ora che il governo si occupi di cose importanti: come il piatto di pasta e il pane che i cittadini italiani mettono tutti i giorni in tavola. Devono poterlo fare senza rischiare la salute.