6th

Jun
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > ARCHIVIO 2014
54 views 7 mins 0 Comment

Il compagno Q

beppegrillo.it - Maggio 13, 2014

“In politica, si sa, la visibilità è tutto: chi vuole fare carriera sgomita per apparire. Non sempre, però, le persone più visibili sono le uniche a pesare: c’è anche chi, lontano dai riflettori, si occupa della rete di potere che tiene a galla il partito. E se a Torino da trent’anni ormai cambiano i nomi dei partiti ma i volti del potere sono sempre gli stessi due, Fassino e Chiamparino, il terzo volto, praticamente sconosciuto, è quello di Giancarlo Quagliotti.
La carriera del compagno Q, peraltro, inizia brillantemente: nel 1970, non ancora trentenne, diventa consigliere comunale del PCI a Torino, e dopo qualche anno capogruppo; nel marzo 1983 diventa vicesegretario regionale del partito, mentre Fassino, appena più giovane, diventa segretario provinciale. La sua carriera politica è folgorante, ma si schianta subito dopo contro un doppio scandalo tangentizio: quello del faccendiere Zampini, che provoca la caduta della giunta rossa del sindaco Novelli, e quello per l’appalto dei semafori intelligenti. Quagliotti viene condannato in primo grado (sarà poi assolto in appello) e lascia la politica, e da allora il suo destino è segnato: sarà l’uomo dietro le quinte.
Lui si reinventa come manager insieme a un altro politico emergente: Vito Bonsignore, democristiano di peso. Si occupa di cemento parapubblico, dalle autostrade ai parcheggi. Arrivata infine l’assoluzione, nel 1992 La Stampa pubblica una straziante lettera di Chiamparino, segretario del neonato PDS torinese: “Compagno Quagliotti, ti chiediamo scusa… il PCI non ti ha riabilitato moralmente e politicamente, lo facciamo noi”.
Neanche a farlo apposta, tempo un anno, il riabilitato compagno Q viene coinvolto in Mani Pulite. Si scoprì un conto in Svizzera a lui intestato, su cui, insieme a un altro conto intestato all’altro ex PCI Primo Greganti, transitarono 260 milioni di lire relativi all’appalto per il depuratore Po-Sangone, destinati al PCI e provenienti da una società del gruppo Fiat; il compagno Q e il compagno G vennero infine entrambi condannati. Interrogato dai magistrati, secondo i giornali Quagliotti disse: “Immaginai che si trattasse di un contributo al PCI. Allora quelle forme di finanziamento non erano rare.“; La Stampa riassunse le sue dichiarazioni come “Nel PCI sapevano tutto”.
Chiamparino dichiarò pensoso ai giornali: “Forse non abbiamo saputo sottrarci del tutto al patto consociativo“. Fassino si trincerò invece dietro un più sbrigativo no comment, suscitando questo commento dell’editorialista Saverio Vertone: “Fassino, quando si tocca il tema tangenti al PCI, sembra Sant’Ignazio di Loyola davanti al saraceno che mette in dubbio la verginità della Madonna“.
Passano alcuni anni e il compagno Q ritorna all’onor delle cronache giudiziarie: nel 2000, il procuratore Bruno Tinti lo fa rinviare a giudizio in una vicenda di falsi nei bilanci e di compravendita di quote pubbliche della Satap, concessionaria dell’autostrada Torino-Piacenza controllata dall’imprenditore tortonese Marcellino Gavio. La cosa finisce in prescrizione e poi in assoluzione, ma l’intreccio tra le autostrade di Gavio e i DS ritornerà nel 2005 con il caso Penati: mentre Unipol scala BNL e Fassino esclama “Abbiamo una banca“, la Provincia di Milano di Penati compra da Gavio azioni autostradali al triplo del prezzo precedente e subito dopo la Satap versa 14 milioni di euro alla BPL di Fiorani, che sostiene la scalata. Da fonti di stampa, l’ex sindaco di Milano Albertini dichiara ai magistrati: “Una quota significativa della plusvalenza ottenuta da Gavio è stata utilizzata per favorire la scalata di Unipol a BNL. È denaro pubblico che porta un vantaggio economico rilevantissimo a un imprenditore privato che poi aiuta quella componente politica che ha fatto questo passaggio per controllare una società finanziaria“.
In questi anni Quagliotti riveste incarichi dirigenziali nel gruppo Gavio, dal quale transitano altri esponenti storici del PCI e del PDS di Torino. Ricomincia anche a fare politica nel partito: già nel 2001 è avvistato alle riunioni in cui i DS discutono le candidature, nel 2003 discute chi candidare a presidente della Provincia, nel 2007 è candidato alle primarie cittadine del PD.
Quando nel 2011 Fassino si candida a sindaco, affida al compagno Q il ruolo di coordinatore politico della sua campagna elettorale: è il definitivo rientro, anche se sempre dietro le quinte. L’intreccio tra cemento e PD è sempre più stretto: presto un giornale locale definisce Quagliotti “l’eminenza grigiastra di Fassino”, e titola “OPA dei Gavio sul PD torinese“. E non solo torinese: la società del gruppo Gavio di cui è amministratore Quagliotti è tra i contractor per la costruzione del terzo valico Milano-Genova dell’alta velocità, e per essa ha lavorato anche la società del marito dell’ex sindaco PD di Genova Marta Vincenzi.
Siamo ad oggi, e si rivede anche il compagno G: con in tasca la tessera del PD torinese, che pure nega di conoscerlo, viene di nuovo arrestato per gli appalti dell’Expo 2015, un’altra grande colata di cemento. Il compagno Q, intanto, è sul ponte di comando del partito; tutte le vicende interne del PD torinese, dalle candidature alla preparazione del congresso, passano da lui.
Nessuno sa che rapporti intrattengano ancora i vecchi compagni Q e G. Una cosa che si sa, però, è che a Torino da decenni la politica cittadina è in mano allo stesso partito e alle stesse facce; quelle sotto i riflettori, che si rimpallano le cariche di sindaco, presidente della Regione, segretario di partito e così via; e quelle lontano dai riflettori, che ogni tanto ricompaiono sui giornali per vicende di questo genere. Torino e il Piemonte sono congelati da decenni in questo gioco per pochi; ed è adesso, finalmente, il momento per cambiare.” Vittorio Bertola e Davide Bono

PRECEDENTE

Renzie aumenta benzina e riscaldamento per l’Expo

SUCCESSIVO

Expo: FormiRenzie e RenzieGoni
Altri articoli
Novembre 28, 2014
Domanda in Duomo: Gli italiani vogliono pagare il canone?
Marzo 28, 2014
La Corte dei Conti apre un’inchiesta sui 7,5 miliardi alle banche
Agosto 28, 2014
#Italia5Stelle al Circo Massimo
Aprile 16, 2014
Borsellino con il M5S contro la mafia
Comments are closed.

Cervelli

Cosa sta succedendo in Kosovo?
Giu 5, 2023
Un nuovo welfare europeo
Giu 4, 2023

Terra Futura

In Portogallo parte oggi la settimana di 4 giorni!
Giu 5, 2023
Qwant, il motore di ricerca che non sa niente di te
Mag 30, 2023

Io Grido

I Re Magi esistono a Pegli!
Mag 11, 2023
Accumulatori seriali
Mag 10, 2023
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

BEPPEGRILLO.IT

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2023 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com