Il nuovo filone di grandi evasori ed elusori che hanno “delocalizzato” le tasse in quel di Panama è solo la punta dell’iceberg di quello che potrebbe essere definito il più grande conflitto d’interessi della storia. L’evasione e l’elusione fiscale sono un malcostume internazionale e il Movimento 5 Stelle è stata l’unica forza politica all’interno dell’Unione Europea a contrastare questa piaga. Ma non scandalizziamoci troppo di fronte alle presunte rivelazioni shock.
Tutti sanno e tutti tacciono. Un segreto di Pulcinella, come lo era stato lo scandalo LuxLeaks che ha coinvolto il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. Il sistema fraudolento che alimenta gli ingranaggi dei paradisi fiscali coinvolge, in primis, quei politici o quegli uomini di potere che sono chiamati a riformare i cosiddetti “TaxRulings” e l’elusione fiscale a livello internazionale. Sono sempre e costantemente appoggiati dalle forze di Governo dei Paesi membri dell’Unione Europea, in prima linea il Pd.
Panama è sempre stato il Paese dei balocchi degli elusori fiscali, tanto quanto il Lussemburgo: possiede una delle giurisdizioni più opache, non ha praticamente siglato alcun accordo di scambio delle informazioni. È storicamente utilizzato per creare scatole off-shore su cui banchettano, appunto, evasori, trafficanti di droga, di armi e politici corrotti. È una lingua di terra che unisce Nord e Sud America, sotto l’influenza degli USA: ma nell’inchiesta non compare alcun big statunitense. Su chi puntano tutti media? Vladimir Putin. Collegate voi i puntini.
Le domande sono molteplici: perché questa prodigiosa opera giornalistica (copiosamente finanziata da Ford Foundation, Carnegie Endowment, Rockefeller Family Fund, W K Kellogg Foundation, Open Society Foundation – Soros -), viene proposta pesantemente dai media mainstream proprio adesso? Se tutti sanno tutto, come è evidente, chi sceglie le tempistiche e i nomi su cui porre maggiore enfasi? In altre parole, chi possiede le informazioni che hanno il potere di distruggere o meno una personalità politica, piuttosto che un imprenditore o un primo ministro?
VIDEO Mai più speculazione bancaria La proposta del M5S
In questa inchiesta compaiono i nomi di quasi tutte le principali banche d’affari del mondo. I portavoce M5S in Europa hanno già proposto numerose misure per mettere la parola fine a questo scempio. Abbiamo chiesto trasparenza massima sulle transazioni finanziarie. Abbiamo proposto di negare l’accesso al mercato unico europeo (ovvero a 500 milioni di consumatori) a compagnie che hanno sedi in Paesi come Panama, Svizzera, Lussemburgo e via dicendo. Vogliamo sanzionare in modo pesante e deciso gli istituti di credito scorretti, con multe che arrivano fino al ritiro della licenza bancaria per chi viene “beccato” in questi giri mafiosi. E vogliamo impedire, specialmente a chi opera all’interno dell’UE, di aprire “filiali” nelle cosidette “giurisdizioni non cooperative“.