C’è chi strilla per il prezzo alla pompa. C’è chi prende per culo per quello che scrivo. tir trainati da somari sull’autostrada in futuro.
“L’Iran getta la spugna e sospende anch’esso le forniture petrolifere alla Grecia, che non riesce più a pagare nessuno. Qualcuno ricorderà un post di qualche mese fa, a crisi greca ormai conclamata. I traders petroliferi proclamavano con aria un po’ schifata che nessuno avrebbe più venduto petrolio ai greci, che ormai con le pezze al sedere non erano in grado di pagare. Gli unici a mantenere il credito aperto con Atene erano gli iraniani, nella disapprovazione generale: i greci avrebbero dovuto rifiutare per principio il petrolio di quei cattivoni! (E morire del tutto di fame). Ebbene, pare che il problema sia stato risolto alla fonte. Dopo cinque mesi, anche gli iraniani hanno gettato la spugna e comunicato che non possono più elargire greggio agli insolventi greci. Le importazioni di petrolio in Grecia scendono di 158 mila barili al giorno, pari al 53% del totale dei tempi normali. Ricorreranno al carbone. O peggio, agli alberi.” Da Geopolitica di Debora Billi segnalazione di Lenin eterno (l’unico), Roma
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