post di Giulia Gibertoni su Facebook pubblicato il 4 agosto 2014
“Del ricorso fatto da Barbara Miele sono stata informata.
E’ stato voluto da altri, non da me, ma ne sono al corrente e so per certo che rappresenta una richiesta di chiarezza rispetto ad una vicenda opaca. Nient’altro che questo.
Per quanto mi riguarda la “poltrona” di Zullo non è in discussione, sono sicura che stia lavorando bene e che continuerà a farlo fino alla fine del mandato.
Ma questa richiesta di chiarezza è una operazione di trasparenza e di testimonianza a prescindere da questo e nell’interesse di tutti, nessuno escluso.
Innanzitutto nell’interesse del M5S in genere, che ha probabilmente subito penalizzazioni rispetto ai partiti dovute al fatto di non avere sufficienti rappresentanti di lista: se c’è la possibilità di chiarire cosa è successo, facciamolo presto perché sono in troppi ancora a non averlo capito. Ed è nell’interesse dello stesso Marco Zullo che – in senso atecnico – è stato “ripescato” con due voti di scarto e la cui conferma del risultato finale non potrà che rafforzarne e consolidarne la posizione dopo un evento percepito da molti come fortuito o inspiegabile.
Ecco cos’è questa richiesta di chiarezza: è un atto morale dovuto, che dice in sostanza che non si sta passivi rispetto agli eventi, soprattutto quando sono poco chiari.
Per me e per il mio percorso nel M5S essere attivista ha sempre significato prima di tutto che non si sta in balia delle cose, specialmente quando sono cose che non funzionano come dovrebbero.
E la richiesta amministrativa ha questo significato: comunque vada, che sia messo agli atti che non si accetta una macchina elettorale confusa, contraddittoria, al limite del patologico. Che sia messo agli atti che non si tace davanti a un trattamento negligente della volontà degli elettori e che non si accetta niente senza aver capito un minimo di cosa si tratta.
Certamente la poltrona non conta, ma che sia stato fatto tutto in modo trasparente e conforme alla legge: questo conta eccome. Forse un vecchio partito lascerebbe correre o ne farebbe una guerriglia personalistica, tanto aspra e pretestuosa quanto fuori luogo, di opposte fazioni, crepe, intimidazioni o chissà che altro.
Ma io penso che il M5S debba farne invece ciò che è: ricerca di trasparenza, di rispetto dei cittadini, di verifica di una macchina elettorale che appare sempre più spesso di una pericolosa fragilità, a scapito di noi tutti.
lnsomma non stiamo più parlando di poltrone, di me o di Marco, di Friuli o di Emilia, stiamo parlando di verità. E la verità, per quanto sia difficile arrivarci, la si deve comunque, sempre, andare a cercare.” Giulia Gibertoni, candidata presidente dell’Emilia Romagna per il M5S