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Cosa abbiamo imparato dopo 83.000 scansioni cerebrali

beppegrillo.it - Ottobre 21, 2018

di Daniel Amen – Nel 1979, quando ero studente di medicina del secondo anno, qualcuno della mia famiglia provò a suicidarsi ed io lo portai a far vedere da uno psichiatra.

Col tempo mi sono reso conto che aiutandola, non solo le ho salvato la vita, ma ho anche aiutato i suoi figli e persino i suoi futuri nipoti. Così mi sono innamorato della psichiatria, perché mi resi conto che poteva cambiare generazioni di persone.

Nel 1991 sono andato alla mia prima conferenza sul brain imaging SPECT. La SPECT è una branca della medicina nucleare che esamina il flusso sanguigno e l’attività del cervello, insomma guarda come funziona il nostro cervello.

In quell’unica conferenza l’imaging medico e la psichiatria, si sono uniti e – onestamente – hanno rivoluzionato la mia vita. Nei 22 anni successivi i miei colleghi ed io abbiamo costruito il più grande database al mondo di scansioni cerebrali costruendo un archivio contenente documenti di pazienti di 93 paesi.

Ma perché è così importante la SPECT?

Una scansione SPECT fondamentalmente ci dice tre cose sul cervello: se ha una buona attività, se ha una cattiva attività o se ha troppe poche attività.

L’Alzheimer per esempio fa deteriorare la parte posteriore del cervello lentamente. Lo sapevate che qesta malattia inizia effettivamente nel cervello da 30 a 50 anni prima che abbiate qualche sintomo? E ancora, se per caso avete un disturbo ossessivo-compulsivo si può osservare attraverso le immagini che la parte anteriore del cervello funziona troppo intensamente, come se i pensieri non possano essere spenti.

Andare da uno psichiatra e non dargli l’opportunità di fare delle scansioni è un dargli la possibilità di fare un lavoro a metà. Senza imaging infatti gli psichiatri farebbero le diagnosi come nel 1840, cioè parlando con le persone e cercando di capire i sintomi da quello che raccontano.

Oggi l’imaging è una tecnologia banale, facilissima da utilizzare. Non è ridicolo che gli psichiatri siano gli unici specialisti medici che non osservano mai l’organo che trattano? I cardiologi esaminano il cuore, i dottori ortopedici lo scheletro, praticamente tutte le altre specializzazioni mediche devono prima vedere l’organo o la parte interessata e solamente dopo un attenta analisi, spesso anche avvalendosi di analisi ancora più specifiche come le biopsie o gli esami citologici, possono fare una diagnosi ed elaborare un protocollo volto alla cura del paziente.

Prima dell’imaging durante il mio lavoro con i pazienti avevo la sensazione di girare intorno al problema, come se stessi lanciando freccette al buio sperando di cogliere il bersaglio.

Ma voglio farvi un altro esempio. Tempo fa a due pazienti è stata diagnosticata una depressione maggiore. I pazienti presentavano gli stessi sintomi ma l’organo cerebrale radicalmente diverso. Uno aveva un’attività veramente bassa del cervello, l’altro un’attività molto alta. Come prescrivere una cura senza avere a disposizione le immagini dei loro cervelli?

Il trattamento infatti deve essere adattato ai singoli cervelli, non ai gruppi di sintomi.
Il nostro lavoro di imaging ci ha anche insegnato che il trauma cerebrale lieve è una delle principali cause di malattia psichiatrica. Malattia che rovina la vita delle persone. Fino ad oggi nessuno ne era al corrente, perché gli specialisti spesso imputavano certi atteggiamenti e comportamenti al temperamento o a cause esterne, Ansia, depressione e insonnia erano le diagnosi più accreditate tralasciando così un’analisi più profonda a livello cerebrale.

I ricercatori hanno scoperto che le lesioni cerebrali non diagnosticate sono una delle principali cause che spingono le persone a diventare senzatetto, ad abusare di droghe e alcool, di depressione, attacchi di panico, ADHD e suicidio.

In termini medici è un disastro annunciato il ritorno di migliaia di soldati che torneranno dall’Iraq e dall’Afganistan, dove nessuno si è preso cura della loro salute sia a livello sanitario che psicologico.

Mentre continuavamo il nostro lavoro con la SPECT, giudici e avvocati della difesa hanno chiesto il nostro aiuto per capire il comportamento criminale. Abbiamo scannerizzato perciò oltre 500 criminali condannati, tra cui 90 assassini. Il nostro lavoro ci ha insegnato che le persone che fanno cose cattive hanno spesso cervelli in difficoltà. Non è stata una sorpresa, ne eravamo già a conoscenza.
La vera sorpresa è stata quella di scoprire che molti di questi cervelli potrebbero essere riabilitati!

Ecco quindi un’idea radicale.

Cosa accadrebbe se valutassimo e trattassimo cervelli in difficoltà piuttosto che immagazzinare persone in scatole chiuse? Secondo la mia esperienza, potremmo risparmiare enormi somme di denaro rendendo queste persone più funzionali, così quando saranno fuori di prigione potrebbero lavorare, sostenere le loro famiglie e vivere una vita felice.

Quindi, dopo 22 anni e 83.000 scansioni, la lezione più importante che ho imparato è che puoi letteralmente cambiare il cervello delle persone. E facendolo cambi la loro vita.

L’inversione del danno cerebrale è una nuova frontiera molto entusiasmante per la medicia psichiatrica, ma le implicazioni sono molto più ampie.
Andrew, un bambino di 9 anni, un giorno attaccò una ragazzina sul campo da baseball senza una ragione particolare. I genitori portarono il figlio ovunque: specialisti, ospedali, psicoterapeuti, ma tutti gli dissero che il bambino aveva seri problemi di gesstione della rabbia, così gli prescrissero dei farmaci per calmarlo.

Sottoposto a scansione SPECT, il bambino mostrava una cisti delle dimensioni di una pallina da golf, che si era annidata nel lobo temporale sinistro. Nessuna quantità di farmaci o terapie avrebbe potuto aiutarlo. Senza le immagini chiare del cervello nessuno l’avrebbe mai vista o capito e questo bambino di 9 anni sarebbe cresciuto negli ospedali psichiatrici imbottito di psicofarmaci.

Quando la cisti è stata rimossa, il suo comportamento è tornato alla normalità, tornando il dolce, amorevole ragazzo che era. Ora, 18 anni dopo, Andrew, possiede una famiglia, una casa ed è impiegato.

Quando hai il privilegio di cambiare il cervello di qualcuno, non solo cambi la sua vita, ma hai l’opportunità di incidere sulle generazioni future e per questo è importante avvalersi di tutti i mezzi che la scienza ha messo a nostra disposizione.

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