di Beppe Grillo – Il bisogno emergente riconduce a sintesi la verifica critica degli obiettivi istituzionali e l’individuazione di fini quantificanti, non criteri non dirigistici, ma sottacendo, ma, anzi puntualizzando, quale sua premessa indispensabile l’appianamento delle discrepanze e discrasie esistenti.
Vi faccio un altro esempio.
La valenza epidemiologica persegue la verifica critica degli obiettivi istituzionali, con criteri non dirigistici, potenziando, incriminando, incrementando, nella misura in cui sia fattibile, tutto ciò e la ridefinizione di una nuova figura professionale.
Ora io posso parlare così, sempre, senza dare un senso logico, ma camuffando questo senso del discorso con queste parole. E la gente le percepisce, non le capisce e non capendole non esprime un giudizio e il suo pensiero ecco che si blocca.
Quindi la parola è la cosa più importante che abbiamo. “E fu la luce”, ci fu prima della luce Dio pronunciò la parola “e fu la luce”. Quindi la parola nasce prima di qualsiasi cosa dell’universo.
Quindi la parola plasma il pensiero, plasma il senso del mondo. Ogni parola è straordinaria.
Noi abbiamo parole che coniamo come brunch per esempio, che è l’unione di un lunch e breakfast, oppure motel, l’automobile con l’hotel, ecc.
Abbiamo tutte queste parole che possono essere interpretate, unite e lanciate sul mercato come un prodotto qualsiasi.
Per esempio guardate cosa nell’arco del tempo è diventata la musica. Quando Berliner inventò nel 1880 il grammofono da un disco che girava e incideva. Pensate che i commenti dei grandi compositori, delle grandi opere dell’epoca, furono tutti scandalizzati. Perché dicevano che la musica non è così, la musica perde la sua anima se non è sentita da chi la fa direttamente. Non potrà mai essere che una musica venga fatta da uno strumento che è assolutamente privo di qualsiasi coscienza, di anima e di sentimento.
Pensate adesso che dall’analogico passiamo al digitale. C’è sempre quello che dice non è musica, la vera musica è del vinile, con il digitale perde la sua essenza, perderà la sua anima. Ecco questa essenza, anima, i sentimenti, ogni volta che c’è un passaggio, di una parola verso un’altra tecnologia, identificata con un’altra parola, si ha questo buco nero che non potrà mai funzionare.
Pensate oggi chi diceva che con il grammofono la musica non poteva funzionare, o questo che disse che la musica vera non è fatta col digitale, pensate se parlassero adesso.
Come adesso abbiamo delle identificazioni di cose senza averne ancora la parola. Abbiamo ancora i cavalli. I motori a scoppio sono misurati, la loro potenza è misurata ancora in cavalli, i cavalli. Noi abbiamo ancora i cavalli. Adesso per la prima macchina senza guidatore non abbiamo ancora la parola per identificarla. La chiamiamo ancora macchina senza guidatore. Come chiamavamo “carrozza senza cavalli”, la prima macchina che è apparsa sulla faccia della Terra.
Queste parole modificheranno il senso del mondo. Hanno modificato il senso della musica, il senso del digitale, il senso della mobilità. Perché non è solo una macchina senza guidatore, diventerà uno strumento pubblico/privato di cui non avrai più nemmeno la proprietà, che verrà a prenderti e se ne andrà, modificherà il concetto di mobilità, di muoversi. Avrà una sua dinamica, diminuiranno gli incidenti, le case automobilistiche faranno molta molta fatica, si opporranno a questo sistema. Riacquisteremo i posteggi e spazi. Modificherà veramente il nostro concetto di mobilità.
Per lasciarvi con questa sintesi che mi è venuta in mente adesso, vorrei dirvi che l’assetto politico istituzionale, si propone il riorientamento delle linee di tendenza in atto, con criteri diregistici, non dando certo per scontato, nella misura in cui ciò sia fattibile, la redifinizione di una nuova figura professionale.
Grazie a tutti!