Ad personam – Marco Travaglio
(33:27)
Testo:
Buongiorno a tutti, oggi vi racconto qualcosa che ho scoperto e che ho scritto nel libro nuovo, quello che esce tra domani e dopodomani nelle librerie: vi faccio vedere in anteprima la copertina, anche se è un po schiacciata. Si intitola Ad Personam 1994/2010: così destra e sinistra hanno privatizzato la democrazia. Ho scritto il libro quando ho cominciato a leggere – ve lavevo già preannunciato in un Passaparola allinizio dellanno che- le leggi ad personam che sta preparando Berlusconi, le quattro, anzi cinque (intercettazioni, processo breve o morto, Lodo Alfano bis costituzionale, immunità parlamentare e legittimo impedimento) sarebbero intorno alla ventesima, alla diciannovesima di questi quindici anni.
Tre leggi ad personam all’anno (espandi | comprimi)
In realtà negli elenchi non si tiene mai conto di tutte: ci siamo dimenticati la prima, il Decreto Biondi, ci siamo dimenticati tutti quelli che gli ha fatto il centrosinistra e allora sono andato a spulciare e ho visto che, in realtà, le leggi ad personam nel senso di personam uguale Silvio Berlusconi sono state, in questi quindici anni, 36 solo quelle già approvate definitivamente e quindi le cinque che vi ho appena detto sono fuori, nel senso che quando saranno legge anche queste cinque si arriverà alla ragguardevole quota di 41.
41 in quindici anni vuole dire quasi tre allanno, tenendo conto che Berlusconi, in questi quindici anni, ha governato soltanto per sette e mezzo otto, mentre gli altri erano gli anni del centrosinistra e conseguentemente, se dovessimo calcolare soltanto gli anni in cui lui aveva la maggioranza in Parlamento, dovremmo parlare addirittura di – sette per sei – sei allanno, che sono una discreta media e in più ce ne sono altre undici che, o sono state tentate e non sono riuscite, oppure sono lì depositate in Parlamento pronte, come colpi in canna, a essere sparate. Poi non ci fermiamo: nel libro scrivo ad personam, ma mi occupo anche di tutte le altre leggi ad, cioè di tutte le altre leggi che, in questi quindici anni, hanno appunto privatizzato la democrazia ovvero, invece che occuparsi degli interessi generali dei cittadini -questa è una legge, un provvedimento generale e astratto nellinteresse della collettività, invece no – si legifera per quello o quellaltro, oppure per questa o quellaltra categoria politica, imprenditoriale, mafiosa e infatti ho fatto tutto lelenco delle leggi ad mafiam, delle leggi ad castam, delle leggi ad aziendas (Confindustria) o ad aziendam, come quelle per Mediaset, per esempio e siamo arrivati così a un totale di circa 105 leggi che, naturalmente, sono pure approssimate per difetto, ma danno bene lidea di che cosa è diventata la seconda repubblica e di che cosa è la seconda repubblica e cioè una repubblica ad personam, o ad poche personas, ad paucas personas. Per esempio, ci sono anche le leggi ad personam dove la personam non è Berlusconi e queste sono 16 e sono state fatte per altre personas: cinque, per esempio, sono state fatte – o comunque ne ha beneficiato – per DellUtri, tre sono state fatte apposta per mandare Piero Grasso alla Procura Nazionale Antimafia a impedire che ci andasse Caselli, perché quelle tre leggi sono leggi contra personam, nel senso di Caselli, ma ad personam nel senso di Grasso. Quattro leggi per salvare il Generale Pollari e i suoi amichetti per le deviazioni del Sismi, tra dossieraggi illeciti e sequestro di Abu Omar, due leggi per salvare gli spioni della Telecom, una legge per salvare Sofri, o meglio per cercare di fargli avere la revisione del processo, visto che a Milano gliela avevano negata hanno fatto una legge per stabilire che, visto che Milano aveva detto di no, allora bisognava andare a Brescia e poi, se a Brescia dicevano di no, come dissero di no, si andava a Venezia e, se a Venezia dicevano di no, si proseguiva il giro dItalia, per cui poi si decise di fare il processo di revisione a Venezia, la revisione non funzionò perché fu confermata la condanna e conseguentemente la legge andò vana, ma intanto quella legge era stata approvata da centrodestra e centrosinistra negli stessi giorni in cui si faceva una legge ad personam (DellUtri, nel nostro caso) presentata dallo stesso relatore (il Senatore Valentino di Alleanza Nazionale) e anchessa votata in maniera bipartisan, quindi fecero una legge pro Sofri e una legge pro DellUtri in contemporanea perché, come sempre, una mano lava laltra. Poi ci sono le leggi ad mafiam, che sono state otto in questi quindici anni, una ogni due anni, le leggi pro mafia, sono quasi tutte ispirate o, addirittura, copiate dal papello di Totò Riina e che, insieme al piano di Rinascita Democratica di Gelli e a un memorandum che ho indicato nel libro, scritto da Berlusconi e mandato ai giornali del suo gruppo nel 93, segnano un po quella che è la costituzione materiale dellItalia: il piano della P2, il memorandum di Berlusconi e il papello di Totò Riina sono i tre fari della politica legislativa di questa seconda repubblica, con analogie impressionanti. Poi ci sono le leggi ad personas, fatte per ampie categorie di personas, soprattutto per salvare dai processi il ceto politico e gli imprenditori retrostanti e queste sono 18, praticamente più di una allanno, più sette che non sono riusciti a approvare, ma hanno tentato. Poi ci sono le leggi ad castam, per proteggere la casta dei politici e dopo vi farò un esempio in anteprima. Poi ci sono le leggi ad aziendas, quelle appunto per la Confindustria e poi ci sono quelle contra iustitiam, che sono una messe interminabile. Pensate, quando sentite parlare qualche politico che dice bisogna riformare la giustizia, dovete sapere che in questi quindici anni di seconda repubblica riforme della giustizia ne sono state fatte circa 180 /200, in quindici anni vuole dire dalle dieci alle quindici allanno, più di una al mese. Uno dice e vogliono riformarla ancora la giustizia?, forse farebbero meglio a lasciarla in pace, se si astenessero dal riformarla può darsi che la giustizia si riprenderebbe, che riprenderebbe un po di colorito, il problema è che continuano a riformarla e, ogni volta che facevano queste quasi duecento leggi in materia di giustizia, ci raccontavano che le facevano per abbreviare i tempi della giustizia e, ogni volta, i tempi aumentavano. Nel 1999, undici anni fa, il processo penale durava in media 1457 giorni: il che vuole dire quattro anni; nel 2000 era salito a 1652 giorni, dopo le riforme del centrosinistra; poi è arrivato Berlusconi e, nel 2003, il processo durava 1805 giorni: oggi siamo nel 2010 e non sappiamo quanto dura esattamente un processo penale in media, perché hanno smesso di contarli, i giorni, per disperazione. Vista la progressione dovremmo pensare che sicuramente dura molto più di 2000 giorni: parliamo della media, eh, anche dei processetti del cavolo, anche loro fanno media. Ogni anno abbiamo 180. 000 prescrizioni, che sono 465 prescrizioni al giorno, cioè 465 reati che vengono commessi ogni giorno e che non verranno puniti a causa della prescrizione: questo è il risultato di duecento riforme della giustizia fatte dalla destra o dalla sinistra o, perlopiù, dalla destra e dalla sinistra messe insieme. Voi capite: la casta ci guadagna, noi meno. La tassa occulta che pagano gli italiani solo per la lungaggine dei tempi della giustizia penale e civile porta via ogni anno 2, 2 miliardi di Euro, la metà di quello che dicono di voler incassare con lo scudo fiscale: si potrebbe ottenere una cifra analoga facendo funzionare la giustizia, cioè facendo una legge di legalità anziché di illegalità, con lo scudo fiscale. E poi cè il costo della corruzione che, come sapete, in Italia è di 40 miliardi lanno per la Banca Mondiale, e di 60 miliardi lanno per la Corte dei Conti. Facciamo buon prezzo, buon peso? 50 e un bacio sopra? Stiamo parlando di 50 miliardi di Euro allanno, 100. 000 miliardi di vecchie lire, il decuplo rispetto a quello che costava, secondo leconomista Mario De Aglio, la corruzione quando scoppiò lo scandalo di tangentopoli, in meno di venti anni siamo riusciti a decuplicare i costi della corruzione.
Ci sono ladri e ladri… (espandi | comprimi)
Ora vi ho detto che vi anticipo un capitolo e è il capitolo che riguarda i finanziamenti ai partiti: perché vi anticipo questo? Perché è molto di attualità. Sentite dire non cè una nuova tangentopoli, perché adesso si ruba per sé e non più per il partito.
Premessa, rubare per il partito dal punto di vista della democrazia è più grave che rubare per sé, perché se uno prende una tangente e poi la spende per comprarsi una macchina di lusso, oppure per farsi una vacanza ai tropici, oppure per qualche escort, tutto rimane nel perimetro del suo privato; se invece uno, dopo aver preso la tangente in cambio di un affare illecito, quella tangente la utilizza per fare carriera in un partito comprando tessere fasulle, oppure portando soldi in nero a quel partito per costituirsi un merito in cambio di una candidatura, altera anche le regole democratiche allinterno di quel partito, avvantaggiandosi su coloro che non rubano e conseguentemente peggiora la qualità della democrazia interna e esterna, oltre a avere preso dei soldi in cambio di un atto illecito o scorretto.
Rubare per il partito è quindi molto più grave che rubare per sé, dal punto di vista dellinteresse generale ma, in ogni caso, è vero che oggi sono più numerosi i casi di tangenti per arricchimento del singolo, rispetto al 92 /93, dove vennero fuori molti casi di persone che magari facevano la cresta sulla tangente e quindi una parte se la mettevano in tasca, ma comunque facevano parte di un sistema criminale di massa finalizzato a portare una specie di oleodotto ininterrotto di soldi che, dalle imprese, in cambio di appalti truccati e abolizione della libera concorrenza, confluiva nelle casse dei partiti, perché i partiti per ipocrisia, cioè per non sfidare lira dei cittadini, si autoassegnavano dei finanziamenti pubblici che non bastavano per mantenere gli apparati elefantiaci che avevano messo in piedi e quindi, anziché alzare la quota del finanziamento pubblico per paura che la gente li linciasse, lo tenevano basso sulla carta e poi rubavano, integrando con le tangenti.
Adesso effettivamente questa necessità i partiti non ce lhanno: perché? Perché oggi spudoratamente destra e sinistra, dato che non cè più opposizione né quando governa il centrosinistra, né quando governa il centrodestra su queste questioni di casta, i partiti si autoassegnano una barcata talmente enorme di denaro pubblico che poi non sanno che cosa farsene, quindi navigano nelloro, incassano – ma lo vedremo – circa il quadruplo di quello che spendono. La storia della legge sul finanziamento pubblico dei partiti nasce nel 74, anzi nel 73, quando a Genova i Pretori scoprono che il Parlamento è sul libro paga dei petrolieri e conseguentemente il Parlamento vota leggi fiscali di favore per lUnione Petrolifera la quale, a seconda di quanti soldi risparmia da queste leggi fiscali di favore, devolve una percentuale di quel risparmio ai partiti, praticamente si compra il Parlamento ogni anno per avere sgravi fiscali.
Così i cittadini pagano più tasse per coprire quelle che non pagano più i petrolieri, i partiti incassano la loro tangente e sono tutti contenti tranne Pantalone, che alla fine paga. Questo scandalo fa molto scalpore – allepoca gli scandali facevano molto scalpore – e i politici, per cercare di recuperare un minimo di credibilità, che cosa fanno? Una legge severa sul finanziamento dei partiti: stabiliscono che i partiti possono prendere denaro pubblico – prima prendevano soltanto denaro da privati – possono prendere una quota di finanziamento pubblico e poi possono pure continuare a prendere soldi da privati, purché naturalmente lazienda che dà il finanziamento al partito o al politico metta a bilancio quel finanziamento, altrimenti è ovvio che, se un imprenditore deruba le casse della sua azienda e porta via dei soldi per darli a chi vuole lui, commette reato di appropriazione indebita, falso in bilancio e evasione fiscale, perché poi su quel nero non paga le tasse. Per cui le imprese che finanziano politici o partiti dovevano e devono- perché questa legge è ancora in vigore, sia pure un po ritoccata nell81 e in altre epoche – mettere a bilancio questi finanziamenti e i partiti, a loro volta, debbono presentare ogni anno una dichiarazione con lelenco di tutti i contributi privati che ricevono dalle imprese. Possono riceverli da qualunque impresa, salvo che sia unimpresa pubblica: unimpresa pubblica finanziata con denaro pubblico non può finanziare i partiti e invece i partiti, dopo aver approvato questa legge, continuarono a prendere i soldi dalle imprese private in nero, perché non erano finanziamenti a un partito, ma tangenti che gli imprenditori pagavano prima in vista di favori che avrebbero avuto dopo, oppure che pagavano dopo in cambio di favori che avevano avuto prima. Erano tangenti mascherate da finanziamenti illegali. Questa legge è stata violata per quasi venti anni finché, nel 92, è esploso lo scandalo di tangentopoli: erano i partiti che avevano fatto una legge e poi avevano cominciato subito dopo a violarla. Lavevano fatta per farsi belli davanti ai cittadini, questa legge: lo scandalo fu enorme, i partiti ancora una volta di fronte allira popolare, si tagliarono in qualche modo gli attributi, rinunciarono allautorizzazione a procedere per le indagini, rinunciarono allamnistia o agli indulti a maggioranza semplice, allepoca bastava avere il 51% per fare amnistia o lindulto, nel 93 la maggioranza fu portata ai due terzi e, da allora, fino allarrivo di Mastella non fu varato più alcun provvedimento di clemenza. Di solito ogni tre o quattro anni facevano un indulto o unamnistia, salvavano tutti e ricominciavano.
Il furto pubblico dei partiti (espandi | comprimi)
Infine fu abolito, grazie al referendum popolare del 1993, del 18 aprile del 93, il referendum dei radicali, il finanziamento pubblico dei partiti: il 90, 3% degli italiani disse noi non vogliamo più che i partiti prendano una lira di denaro pubblico. Sarà giusto o sarà sbagliato?
Questo hanno stabilito i cittadini italiani, i referendum vanno rispettati e invece, subito dopo, con il governo Ciampi morente, siamo a fine del 93, alla vigilia dello scioglimento delle Camere da parte di Scalfaro, in vista delle elezioni politiche del marzo del 94, quelle che poi Berlusconi vinse per la prima volta, il governo Ciampi morente fece una leggina che consentiva ai partiti di fare rientrare dalla finestra il finanziamento pubblico che il referendum aveva appena scacciato dalla porta. Cambiarono il nome al finanziamento pubblico e lo chiamarono rimborso per le spese elettorali: era una norma, anche se tradiva il senso del referendum, a giudicare da quello che succede oggi abbastanza accettabile o meno inaccettabile e prevedeva che ogni cittadino residente in Italia contribuisse alle spese delle campagne elettorali dei partiti, solo dei partiti che superavano il 3%, se prendevano meno non avevano diritto ai rimborsi, pro capite con 800 lire a testa ogni anno per ciascuna delle due Camere, per cui erano 1. 600 lire pro capite per ogni cittadino residente in Italia. Già allora si scoprì che era troppo: perché? Perché poi i partiti alle elezioni del 94 spesero 36 milioni di Euro, facciamo già i calcoli in Euro, mentre avevano incassato il doppio e quindi già il rimborso era molto largo rispetto alle spese effettivamente sostenute. Del resto, se è un rimborso, che cosa è un rimborso? Tu spendi, mi dai la ricevuta e io ti do limporto equivalente, non è che prima ti fai dare dei soldi pensando che più o meno spenderai tot e poi te li tieni, anche se hai speso soltanto la metà: quello non è un rimborso, quella è una truffa e quindi la legge era già una truffa, perché dava i soldi prima presuntivamente rispetto a spese che non erano ancora state sostenute e che poi si sono sempre rivelate inferiori rispetto allimporto del rimborso. Ma i partiti non si accontentano e continuano a assaltare la diligenza: nel 97, maggioranza di centrosinistra, il Parlamento.. ma anche con i voti del centrodestra tutti insieme appassionatamente, tranne i radicali, dovete sempre tenere fuori i radicali e, da quando ci sono, i dipietristi, perché hanno sempre cercato di mettere un freno a questo andazzo, anche se poi ovviamente hanno ricevuto anche loro i finanziamenti pubblici, hanno cercato di modificarli, ma si sono sempre trovati in minoranza.
Ebbene, nel gennaio del 97, il Parlamento dellUlivo con i voti del Polo approva unaltra legge che dice facciamo che gli italiani devono scegliere se dare o meno i contributi ai partiti: possono devolvere ai partiti il 4 per mille dellIRPEF, il denaro raccolto va a creare un fondo e questo fondo se lo dividono i partiti in base al loro peso elettorale e così solo i cittadini che vogliono finanziare i partiti lo possono fare con una parte delle loro tasse. Naturalmente i cittadini versano in pochissimi questo quattro per mille e comunque limporto versato dai cittadini non è mai stato comunicato ufficialmente, dovevano essere veramente quattro soldi. E allora i partiti rischiano la bancarotta e quindi tornano immediatamente indietro: che cosa fanno? Visco anticipa subito ai partiti, a spese nostre, 160 miliardi per il 97 e 110 miliardi per il 98 ai partiti, perché altrimenti quelli sono in bancarotta, avevano fatto un po di spese a babbo morto, pensando che i cittadini gioiosamente andassero a versare e in realtà non avevano versato. Naturalmente il centrodestra, che ce laveva con Visco anche quando respirava, questa volta zitto e mosca, intasca pure la sua parte. Si decide di tornare alla vecchia truffa del rimborso elettorale, che poi è un finanziamento pubblico camuffato, cioè il finanziamento diretto: i cittadini contribuiscono sia che vogliano, sia che non vogliano, lo Stato paga. Nel 99 passa la nuova legge che archivia lesperimento del quattro per mille senza nessun dibattito sul perché i cittadini non vogliono dare i soldi ai partiti, niente, fanno tutto alla chetichella, di notte e di nascosto. Si torna ai rimborsi elettorali e qui, sempre in anticipo naturalmente, si decide di dare un Euro per ogni cittadino iscritto alle liste elettorali, ma non un Euro una tantum.. scusate, non un Euro per tutte le elezioni: no, un Euro per le elezioni alla Camera, un Euro per le elezioni al Senato, un Euro per i Consigli Regionali e un Euro per le elezioni del Parlamento europeo. Quindi, per tutta la legislatura, i partiti hanno diritto a 4 Euro per ogni cittadino; in più, si decide di abbassare il quorum per i partiti che ottengono il rimborso: prima era il 3%, adesso diventa l1%, basta prendere l1% dei voti per avere diritto a entrare nella spartizione della torta. Così le liste e i partiti hanno tutto linteresse a moltiplicarsi, invece di compattarsi e diventano decine e decine, perché tanto più sono e più prendono, cioè non hai più bisogno di avere almeno il 3% dei voti, che era proprio il minimo, basta l1, conseguentemente si polverizzano per andare a incassare i soldi. I rimborsi vengono usati solo in minima parte per le campagne elettorali, che abbiamo detto che costano molto meno di quanto non venga rimborsato: servono a mantenere le strutture elefantiache dei partiti, che si sono ricostruite in barba al referendum che invece, proprio su questo, era intransigente. Super surplus di ipocrisia, i partiti promettono che se gli anticipi superano le spese effettivamente sostenute, le somme in sovrappiù verranno restituite entro cinque anni a rate, 20% allanno. Ma il decreto per regolamentare questo conguaglio non viene mai varato e i soldi non vengono mai restituiti: in pochi mesi i tesorieri dei partiti decidono una modifica legislativa che ritocca addirittura verso lalto limporto del rimborso. Che cosa è successo? E entrato in vigore lEuro e quindi, dalle ottocento lire della prima legge, hanno deciso di farsi il cambio alla pari: 1 Euro per ogni cittadino, invece di ottocento lire 1 Euro, praticamente hanno quasi triplicato limporto che ogni cittadino deve per ogni elezione e, non contenti, fanno addirittura unaltra legge che impone di passare a 2 Euro per ogni elettore, per ogni camera, più elezioni europee e più regionali. Quindi praticamente ogni cittadino deve pagare – due per quattro – 8 Euro a legislatura: nel 2001, così facendo, le forze politiche incassano addirittura 92 milioni di Euro, sono 200 miliardi di vecchie lire.
Triplo rimborso carpiato con scasso (espandi | comprimi)
Ultima fase: nel 2001 abbiamo detto 92 milioni di Euro per i partiti, che hanno speso per le elezioni del 96 un quarto di questi 92 milioni, cioè alle ultime elezioni, quelle del 96, ne avevano speso un quarto. Ebbene, alle successive elezioni si attribuiscono il quadruplo e i soldi non bastano mai, perché nel 2002, una volta rieletto Berlusconi come Presidente del Consiglio, siamo nella legislatura che Berlusconi ha fatto tutta intera, dal 2001 al 2006, mentre i partiti si scontrano in Parlamento e in piazza sulle leggi ad personam etc. etc., di nascosto passa unaltra leggina bipartisan, con firme di centrodestra e di centrosinistra, dove viene approvato, come vi dicevo prima, il cambio da 800 lire a 1 Euro per ogni elettore e poi si passa ai 2 Euro per ogni elettore.
Cè unaltra furbata: gli elettori a cui prendere i soldi non vengono calcolati in base a quelli che votano, ma vengono calcolati sugli iscritti alle liste elettorali; si dirà quelle della Camera per la Camera e quelle del Senato per il Senato: no, quelle della Camera sia per la Camera che per il Senato, perché? Perché al Senato vanno a votare meno persone, in quanto cè unetà superiore dellelettore minimo del Senato e quindi, alle elezioni del Senato, gli elettori sono 4 milioni in meno e per il Senato i partiti prenderebbero dei soldi in meno. Invece, anche per il Senato, il rimborso si calcola sugli iscritti alle liste elettorali della Camera, dopodiché abbiamo detto che nel 94 le elezioni erano costate 36 milioni, nel 96 erano costate 20 milioni, nel 2008 riusciranno a costare addirittura 136 milioni di Euro, eppure i partiti, nei cinque anni successivi, riceveranno 500 milioni, cioè praticamente 10 Euro per ogni elettore, guadagnando il 270% netto rispetto alle spese davvero sostenute e, come vi ho detto, per intascare questi rimborsi bisogna avere un minimo dell1% di voti, per cui vi rientrano quasi tutti i partiti, anche quelli che non riescono a entrare in Parlamento, visto che in Parlamento ci vuole un certo quorum, che è a volte del 4% e a volte addirittura superiore . Se poi uno non fa neanche l1% i suoi soldi non è che vadano sprecati: se li dividono gli altri partiti.
Ultima chicca, la nuova norma assicura la copertura di tutti e cinque gli anni di legislatura anche nel caso in cui la legislatura non duri cinque anni, ma si interrompa con la caduta anticipata del governo e le elezioni anticipate: per esempio, quello che succede nel 2006 /2008; la legislatura dellUlivo con il governo Prodi numero due dura soltanto due anni, poi Prodi cade e si rivà alle elezioni nellaprile del 2008. Bene, quella legislatura è durata due anni, ma i partiti incassano i rimborsi elettorali per tutti e cinque gli anni, li stanno ancora incassando adesso – 2006 /2011 – finiranno di incassarli lanno prossimo, cumulando tra il 2008 e il 2011 sia i finanziamenti per la legislatura virtuale (2006 /2011), sia quelli per la legislatura effettivamente in vigore (2008 /2013). Sono degli anni in cui prendono addirittura il rimborso doppio per risarcirsi di una legislatura che non cè mai stata, perché è finita con tre anni danticipo e quindi non ha comportato le spese previste dalla legge. E così, di aumento in aumento e di ritocco in ritocco, nel 2006 il totale dei rimborsi elettorali raggiunge la cifra record di 200 milioni di Euro, più del doppio dei 93 milioni che avevano incamerato nelle elezioni precedenti, quelli del 2001 e quindi, se nel 93 ogni italiano versava – per fare le somme finali – ogni anno ai partiti – nel 93, quando fecero la leggina Ciampi – 1, 1 Euro allanno, nel 2006 ne ha sborsati 10 e pochi mesi fa, alla vigilia di Natale, la Corte dei Conti ha calcolato che nei quindici anni della storia della seconda repubblica i partiti hanno prelevato dalle casse dello Stato 2 miliardi e 200 milioni di Euro, 4. 500 miliardi di vecchie lire. Non so se mi sono spiegato, ma stiamo parlando di una truffa legalizzata ai danni dei cittadini, a cui si è poi aggiunta una cosa che nessuno sa, ossia che nel febbraio 2006, mentre stava morendo la legislatura del governo Berlusconi due e stava per arrivare il governo Prodi due, in fretta e furia i partiti fecero una norma che alzava il tetto sopra il quale i partiti devono dichiarare da chi prendono i soldi. Questo tetto era di 5. 000 Euro (dieci milioni di vecchie lire): se uno riceveva un finanziamento sotto i 10 milioni di vecchie lire, sotto i 5. 000 Euro non era obbligato a dichiararlo nella dichiarazione pubblica alla Camera dei finanziatori. Se invece superava quella soglia doveva dichiararlo, altrimenti era un finanziamento illecito, se veniva scoperto. Bene, hanno alzato da 5 a 50. 000 Euro questa soglia e quindi, dal 2006, un politico o un partito che ricevono dei soldi in nero da unazienda, in cambio di cosa non lo saremo mai, non sono neanche obbligati a dichiararli e conseguentemente si è creata una gigantesca area di franchigia che consente a ogni singolo politico di intascare ogni anno fino a 50. 000 Euro in nero e, con 50. 000 Euro in nero, naturalmente ce ne sono a sufficienza per farsi pagare la campagna elettorale da qualcuno che non vuole comparire, in cambio di qualcosa naturalmente, senza neanche il rischio che il magistrato possa chiederti chi ti ha dato quei soldi, perché non è più reato. Hanno istituito, dopo la modica quantità di falso in bilancio e la modica quantità di evasione fiscale, due leggi ad personas e ad castam che ho raccontato nel libro, di cui una fatta da Berlusconi e laltra fatta dal governo Amato con la depenalizzazione dellutilizzo di false fatture sotto una certa soglia, adesso hanno istituito la tangente, da quattro anni è in vigore la tangente legalizzata in modica quantità: basta rubare un tot non superiore a 50. 000 Euro allanno e non rischi più di finire in galera e neanche sotto inchiesta. La modica quantità per uso personale, come si direbbe in linguaggio di legge sulla droga. Dato che oggi si sente parlare di fare delle leggi anticorruzione, bisognerebbe chiedere chi le ha fatte tutte queste leggi pro corruzione: sono le stesse persone.
Passate parola e buona settimana.