Il Sistema, quella cosa liquida che include partiti, istituzioni, affari, massoneria e criminalità, in Italia è troppo occupato a erigere fossati, mura, ponti levatoi e quant’altro per preservare la sua esistenza per occuparsi anche di economia, che sta andando a rotoli nonostante i media non ne parlino, tra una corsa di Renzi e una passeggiatina di Napolitano in libera uscita dal Quirinale. L’Italia crolla, lo dicono i numeri, la crisi non è un’opinione. Senza interventi radicali l’Italia è un corpo destinato al collasso, che sarà improvviso. La gente allora si domanderà “Ma se andava tutto così bene? Come è potuto succedere?“. Poi scatterà l’ennesima ricerca del colpevole.
Christine Lagarde, direttrice generale dell’Fmi, a Lussemburgo ha detto:
“Se affrontiamo la riduzione del debito pubblico solo con la riduzione del deficit, in un Paese come l’Italia il rapporto debito/Pil scenderebbe di 3 – 4 punti percentuali all’anno, e si arriverebbe al 60% solo nel 2034“. Ai posteri l’arduo debito, auguri ai nostri nipotini.
Debito pubblico: nuovo record ad aprile, sale a 2.146,4 miliardi, con un incremento mensile pari a 26,2 miliardi (colpa delle tangenti delle grandi opere pubbliche come il Mose?). Nei soli primi quattro mesi del 2014 abbiamo accumulato un debito pubblico pari a 77 miliardi di euro, una cifra già molto più alta rispetto a quella accumulata in tutto il 2013. Verso l’infinito e oltre.
Crollano gli investimenti stranieri in Italia, l’allarme del Censis: “Calo del 58 per cento” (7 giugno 2014). Tasse, burocrazia e mancanza di regole, come il falso in bilancio, allontanano chiunque dall’Italia. Meglio investire altrove.
Disoccupazione record: vola al 13,6% nel trimestre, al 46% tra i giovani
Il tasso rilevato dall’Istat è il più alto dal 1977 (da quando esistono le serie storiche, in teoria potrebbe essere il più alto dal 1861, anno dell’Unità d’Italia). Sono senza lavoro quasi 3,5 milioni di persone, in aumento di oltre 200 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2013. Il Sud Italia si sta desertificando. Ad aprile è calato il livello di occupazione, sceso di 0,2 punti percentuali al 55,4%.
Italia, il reddito reale è tornato ai livelli degli anni 80, un salto all’indietro di trent’anni Unanalisi di Nomisma evidenzia un continuo calo del potere dacquisto delle famiglie. A soffrire sono soprattutto i nuclei più giovani, che non hanno spesso altra scelta che emigrare.
Poco meno di mezzo miliardo di ore di cassa integrazione in cinque mesi, che coinvolgono da inizio anno circa 570 mila lavoratori relegati in Cig a zero ore, per una perdita di reddito di 1,8 miliardi di euro, pari a 3.300 euro netti in meno in busta paga. Sono i dati delle rilevazioni Inps da parte dellOsservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di maggio.
L’emigrazione di mezza età. Addio allItalia degli over 50: Nel 2013 quasi 100 mila espatriati.Licenziamenti, pagamenti che non arrivano, impossibilità di ricollocarsi. Secondo il ministero dellInterno, dal 2009 a fine 2013, gli italiani tra i 50 e i 59 anni che hanno cercato fortuna all’estero sono stati 362 mila, con forti incrementi negli ultimi anni. Spesso lasciano a casa la famiglia e all’estero si adattano al precariato.